Il Wall Street Journal verso Axel Springer?

Di il 12 Luglio, 2024
La possibile scissione delle attività di Axel Springer apre la possibilità per il CEO Döpfner di perseguire ulteriori acquisizioni, tra cui si vocifera un interesse per il Wall Street Journal di Rupert Murdoch

Il gruppo editoriale tedesco Axel Springer si appresta a dividere le proprie attività, secondo fonti interpellate dal Financial Times. L’amministratore delegato Mathias Döpfner, insieme a Friede Springer, vedova del fondatore, assumerebbero il controllo esclusivo del ramo editoriale dell’azienda, che include influenti testate come Politico e Business Insider negli Stati Uniti e Bild e Die Welt in Germania.

Parallelamente, il gruppo di private equity KKR e il Canada Pension Plan Investment Board, con in pancia il 48,5% della società, consoliderebbero il controllo sulle attività pubblicitarie online dell’azienda, comprese la piattaforma di lavoro StepStone e il portale di annunci immobiliari Aviv.

Un Gruppo in espansione

Un’operazione che segue un periodo di acquisizioni significative, con Döpfner che ha intensificato la sua presenza nei media statunitensi, culminata con l’acquisizione di Politico per 1 miliardo di dollari nel 2021. La società ha anche tentato senza successo di acquisire il Financial Times nel 2015.

La scissione prospettata non solo segna un’ulteriore evoluzione nella struttura dell’azienda, ma apre anche la possibilità per Döpfner di perseguire ulteriori acquisizioni, tra cui si vocifera un interesse per il Wall Street Journal di Rupert Murdoch.

Dal punto di vista finanziario, la sezione dedicata agli annunci pubblicitari si è dimostrata più redditizia e in crescita più rapida rispetto al segmento editoriale, offrendo a KKR una piattaforma solida per potenzialmente iniziare a disinvestire dalla joint venture iniziata nel 2019, quando hanno collaborato con Döpfner per privatizzare il gruppo attraverso un delisting.

Le sfide interne

Le trattative per la scissione emergono in un contesto di sfide interne, con Axel Springer che ha recentemente ridotto il personale e chiuso uffici regionali in Germania, nonostante abbia distribuito dividendi per oltre 750 milioni di euro negli ultimi quattro anni. Inoltre, una prevista IPO (offerta pubblica iniziale) per StepStone, che avrebbe potuto valutare l’unità 7 miliardi di euro, non si è materializzata a causa di un calo delle quotazioni europee.

Il periodo è ulteriormente complicato da tensioni legali con il capo dell’hedge fund Bill Ackman, che a gennaio ha minacciato azioni legali contro Axel Springer e Business Insider per accuse di plagio riguardanti la moglie del miliardario. Una revisione interna ha però confermato l’accuratezza del reportage di Business Insider.

Le risposte alle speculazioni di mercato

In risposta alle speculazioni di mercato, il portavoce di Axel Springer, Adib Sisani, ha affermato che la società non commenta le indiscrezioni, evidenziando la soddisfazione degli azionisti riguardo i progressi dall’inizio del delisting nel 2019. Analogamente, KKR ha rifiutato di commentare, pur ribadendo la fiducia nel “continuo successo e crescita” del gruppo.

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