Fondata nel 2020 dagli imprenditori Aprameya Radhakrishna e Mayank Bidawatka, Koo è stato il primo sito di microblogging indiano disponibile in oltre 10 lingue. Con un logo raffigurante un uccellino giallo, l’app è stata definita un potenziale avversario di X. L’app indiana ha raggiunto quasi 60 milioni di download dal suo lancio, attirando l’attenzione degli investitori e convincendo importanti politici indiani e star del cinema a iscriversi. Il tutto mentre l’azienda entrava nei mercati di altri paesi.
Nonostante il successo iniziale, la situazione attuale di Koo evidenzia le sfide che le start-up possono affrontare, anche quando sembrano avere tutte le carte in regola per crescere ed espandersi.
La crisi di Koo dopo quattro anni dalla sua nascita
Quattro anni dopo il suo lancio, Koo si trova in una situazione critica. Nonostante il suo inizio promettente, l’azienda non è riuscita a raccogliere ulteriori fondi ed ha ridotto la sua forza lavoro a un quinto della sua dimensione originale con i fondatori che hanno dovuto pagare di tasca propria gli stipendi dei dipendenti a marzo. Attualmente, la start-up indiana è in trattativa per una possibile acquisizione.
Le cause del fallimento
Rest of World ha intervistato 10 tra attuali ed ex dipendenti di Koo, oltre a investitori di venture capital e ricercatori di social media, per comprendere meglio le difficoltà affrontate dalla piattaforma in questi anni.
Il principale ostacolo che l’azienda ha incontrato è stato la raccolta di finanziamenti in un ambiente sempre più competitivo e selettivo. Nonostante il sostegno iniziale, l’azienda non è riuscita a mantenere un flusso costante di investimenti per sostenere la crescita e l’espansione.
Oltre alla difficoltà finanziaria, Koo ha faticato a creare un modello di business sostenibile. La competizione con giganti del settore come X ha reso difficile attrarre e mantenere una base di utenti stabile.
Le sfide attuali
Oggi Koo deve affrontare diverse sfide, a cominciare dall’engagement degli utenti. Secondo Inc42, la base di utenti attivi dell’azienda è scesa da 7,2 milioni a 2,7 milioni tra giugno 2023 e febbraio 2024.
“Koo non è stato in grado di trarre vantaggio e mantenere il sentimento anti-Twitter che lo ha aiutato a crescere“, ha affermato Saurav di Savin Communication a Rest of World. “Il coinvolgimento e la portata di Koo non erano così elevati come su altre piattaforme“.
Koo è stata fondata con l’ambizione di diventare l’alternativa indiana a X, puntando su un’offerta multilingue unica. Tuttavia, molti esperti e dipendenti hanno evidenziato che il contenuto multilingue, sebbene innovativo, non è un’innovazione sufficiente per garantire il successo duraturo di una piattaforma di social media.
Inoltre, la piattaforma non è riuscita ad essere efficiente sul piano della sicurezza degli utenti, non eliminando alcuni post che incitavano all’odio. Inoltre, Global Witness e Internet Freedom Foundation hanno citato la piattaforma per incitamento alla misoginia: secondo il loro rapporto pubblicato a febbraio, Koo ha rimosso solo 6 dei 23 post sospetti, e non ha intrapreso alcuna azione contro il resto dei contenuti.
La possibile acquisizione sembrerebbe quindi rappresentare l’unica via d’uscita per l’app indiana.
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