Il ritorno di un grande classico: le riviste cartacee

Di il 29 Ottobre, 2024
riviste cartacee bene lusso
Mentre il mondo digitale avanza, le riviste cartacee si stanno ritagliando un nuovo spazio, trasformandosi in oggetti di lusso ambiti da lettori sofisticati e da brand di fascia alta

Dopo anni in cui si è assistito alla chiusura di molte testate e riviste a causa principalmente dell’avvento del digitale, il formato cartaceo sta riconquistando terreno come esperienza di lettura esclusiva. Per un pubblico benestante, la versione cartacea rappresenta uno spazio dove leggere contenuti di alto livello senza distrazioni e i brand di lusso stanno riscoprendo nelle riviste un potente strumento per raggiungere il loro target.

Le riviste come simbolo di lusso

Con il progresso tecnologico, molte realtà editoriali hanno modificato il loro modello di business per adattarsi all’era digitale. Condé Nast, ad esempio, ha ridotto drasticamente la produzione e oggi pubblica solo 13 magazine in tutto il mondo. Persino Bloomberg Businessweek, per anni al centro dell’informazione settimanale, ha trasformato la propria edizione cartacea in una pubblicazione mensile.

Recentemente, però, si sta riscoprendo la potenzialità del cartaceo: testate come Field & Stream, Nylon e Vice stanno riabbracciando il formato tradizionale, mentre realtà indipendenti come Apartamento e HommeGirls continuano a crescere nei rispettivi settori di nicchia. Queste riviste sono ormai considerate “beni di lusso”, veri e propri oggetti esclusivi per chi desidera un’elevata qualità.

Le riviste cartacee: un bene esperienziale

Il cartaceo è rinato e oggi è molto più di un semplice formato: è un’esperienza. Lo ha sottolineato Mel Ottenberg di Interview. Testate di rilievo come Atlantic, GQ, New York, The New Yorker, Vanity Fair e Vogue continuano a prosperare perché riescono a parlare a un pubblico benestante, disposto a investire in contenuti di qualità, ben documentati, con immagini originali e un layout studiato in ogni dettaglio.

Inoltre, mentre online è difficile raggiungere i consumatori di fascia alta senza interferenze, il formato cartaceo permette un’interazione elegante, lontana da algoritmi, paywall e annunci invadenti. 

Le nuove realtà editoriali considerano la stampa più una manifestazione culturale che una fonte di ricavo immediato. È il caso di AFM, la rivista fondata da Maria Dimitrova, la cui prima edizione, dopo 18 mesi di preparazione, uscirà solo due volte l’anno: un ritorno a ritmi più lenti e a una cura del prodotto che si allontana dalla produzione di massa.

Devi essere loggato per lasciare un commento.