Dopo sette anni dal suo lancio come piattaforma dedicata a scrittori e giornalisti indipendenti, Substack si sta reinventando, cercando di diventare un punto di riferimento per tutti i tipi di creator che desiderano monetizzare i loro contenuti.
Substack
Il successo di Substack risiede nella sua rete di raccomandazioni, responsabile del 50% di tutte le iscrizioni e del 30% delle iscrizioni a pagamento, facendo preferire questa piattaforma ai competitor più piccoli come Ghost. Inoltre, eventi politici importanti come i dibattiti presidenziali, hanno fatto aumentare il numero degli abbonati alla piattaforma.
Nonostante la piattaforma abbia perso dei creator per essersi rifiutata di bannare alcuni profili, ora è al centro del dibattito pubblico ospitando account di punta come il sito anti-Trump The Bulwark e la testata di sinistra anti-establishment Drop Site News. Da sottolineare anche che giornalisti che si sono recentemente licenziamenti da testate importanti come il Post e il Guardian, hanno trovato su Substack la loro nuova professione di giornalisti indipendenti.
L’azienda non è ancora redditizia su base annuale e dal 2022 (9 milioni) non riporta le entrate. Nell’ultimo anno Substack ha aggiunto oltre un milione di abbonati a pagamento, con le notizie che continuano a rappresentare il segmento più grande di abbonati dell’azienda.
Il nuovo posizionamento di Substack
Per evitare di perdere rilevanza come è accaduto ai competitor, Substack sta cercando di diventare meno una piattaforma di giornalismo e più un sistema di pagamento per i creator di tutti i tipi.
Negli ultimi mesi, infatti, l’azienda ha contattato influencer, videomaker e podcaster per convincerli a unirsi alla piattaforma. La proposta di Substack è semplice: le altre piattaforme non generano direttamente entrate significative per i creator, ma solo collaborazioni con i brand, che però possono essere soggette alla volatilità del mercato pubblicitario. Substack, invece, offre un metodo diretto di monetizzare i propri contenuti in modo continuo.
Questo riposizionamento mette Substack in concorrenza diretta con i servizi di crowdfunding come Patreon, che sostengono finanziariamente artisti e musicisti piuttosto che con le piattaforme social.
Substack ha una commissione del 10% sui pagamenti, una quota più alta rispetto ad altri competitor, ma consente anche ai Substackers di portare via le proprie liste e-mail, offrendo flessibilità ai creatori che vogliono entrare nel mercato degli abbonamenti a pagamento senza rimanere bloccati su una specifica piattaforma.
Un esempio di successo è Violet Witchel, una food influencer che è riuscita a convincere più di 100.000 persone a seguirla da Instagram a Substack, registrando decine di migliaia di iscrizioni e convertendole in abbonati a pagamento. I ricavi di Witchel su Substack sono tre volte tanto i guadagni che provengono dalle collaborazioni con i brand sulle altre piattaforme social.
Il futuro di Substack
Secondo Max Tani, giornalista di Semafor, Substack – valutata 650 milioni di dollari nel 2021 – ha superato le precedenti piattaforme di blogging come Medium e Tumblr, e potrebbe aprire le porte a un’acquisizione da parte di qualcuno di diverso dalle aziende di media e di social, come le piattaforme a pagamento Stripe e Square.
Tuttavia, Tani osserva che Substack non dispone di funzionalità video e audio, e alcuni professionisti si sono visti costretti a migrare su altre piattaforme per accedere a funzionalità aggiuntive rispetto al solo testo scritto. Inoltre, alcuni degli scrittori di newsletter su Substack hanno trovato fastidioso il cambiamento di focus da notizie a creator in generale, lamentando che i feed sono pieni di contenuti di bassa qualità. Il modello di business attuale, infatti, si basa su un numero crescente di utenti che non sono necessariamente ottimi scrittori, ma che portano i loro pubblici su Substack.
Un altro rischio è che Substack sia solo una tappa intermedia per i creator, che a un certo punto non rinunceranno più al 10% delle loro entrate ogni mese.