Il gruppo Nature, editore di alcune tra le riviste più importanti nell’ambito della comunità scientifica internazionale, ha pubblicato sul sito Nature.com e su “Communications Earth & Environment”, i risultati del progetto MEGLIO (Measuring Earthquakes signals Gathered with Laser Interferometry on Optic Fibers), la collaborazione messa in campo da Open Fiber, Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) per utilizzare la fibra ottica come sensore per la rilevazione delle onde sismiche.
Fibra ottica che è il più veloce e affidabile strumento di comunicazione elettronica a oggi in circolazione, offrendo dati in maniera più rapida e precisa. Una rete capillare in fibra, come quella FTTH (Fiber To The Home) realizzata da Open Fiber, che si estende dalle nostre abitazioni ai fondali oceanici più remoti, è uno strumento preziosissimo per sondare il territorio, supportando e complementando i sensori convenzionali. Nel 2020, la realizzazione di un osservatorio sismico che sfrutta una coppia di fibre ottiche di Open Fiber fra Ascoli Piceno e Teramo come sensori distribuiti ne ha confermato l’utilità.
“La pubblicazione su Nature conferma l’interesse e l’apprezzamento della comunità scientifica per MEGLIO, che è il primo di una serie progetti di network sensing su cui stiamo lavorando e su cui siamo pionieri. La fibra ottica è l’elemento abilitatore dell’evoluzione digitale della nostra società, e Open Fiber, come operatore wholesale only, mette a disposizione la sua rete per contribuire allo sviluppo anche di un ambito importante per la nostra sicurezza come il monitoraggio sismico”, ha commentato Francesco Carpentieri, responsabile Ingegneria del Trasporto di Open Fiber.