Il New York Times ora punta sull’intelligenza artificiale

Di il 18 Febbraio, 2025
New York Times building Wikimedia Commons free
Il quotidiano, in causa con OpenAI e Microsoft, introduce strumenti basati sull'IA in redazione, ma con linee guida stringenti per salvaguardare il lavoro giornalistico

Il New York Times ha di recente annunciato un’importante evoluzione nel suo approccio all’uso dell’intelligenza artificiale, approvando l’adozione di strumenti interni di IA per il suo personale editoriale e di prodotto.

In un’e-mail inviata ai membri della redazione, il quotidiano ha comunicato che l’azienda sta avviando un programma di formazione sull’IA per facilitare il lavoro dei giornalisti – scrive Semafor.

L’iniziativa si inserisce in una più ampia strategia per integrare l’intelligenza artificiale nei processi editoriali, con l’obiettivo di ottimizzare la creazione di contenuti e migliorare l’accessibilità del giornale.

In particolare, l’IA generativa sarà utilizzata per attività come la scrittura di testi per i social media, la creazione di titoli più efficaci a livello Seo e la programmazione di alcuni codici.

Uno degli strumenti più innovativi è Echo, un meccanismo di sintesi sviluppato internamente dal quotidiano che consente ai giornalisti di riassumere articoli e facilitare il processo di ricerca e condensazione delle informazioni.

New York Times foto Flickr free

Il New York Times Building a New York, sede del quotidiano, realizzato dall’architetto italiano Renzo Piano. Foto: Flickr.

Applicazioni e limiti dell’IA

L’uso dell’IA all’interno della redazione del New York Times non si limita alla creazione di contenuti per i social media, ma si estende anche alla generazione di riassunti, domande per le interviste, suggerimenti di modifiche e brainstorming di idee editoriali.

Gli editori sono invitati a usare questi strumenti per generare titoli ottimizzati per i motori di ricerca, creare sintesi per le newsletter e persino formulare domande per le interviste.

Nonostante l’entusiasmo per l’integrazione dell’IA, il New York Times ha chiaramente delineato dei limiti nell’uso di questa tecnologia.

Le linee guida stabiliscono che gli strumenti di IA non dovrebbero essere utilizzati per redigere articoli o modificarli in modo sostanziale.

Inoltre, è vietato inserire materiali protetti da copyright di terze parti, in particolare informazioni provenienti da fonti confidenziali, e utilizzare l’IA per aggirare i paywall o pubblicare immagini o video generati dalla macchina – tranne che per scopi dimostrativi, con etichettatura appropriata.

Queste restrizioni sono state introdotte per proteggere i diritti d’autore e le fonti, evitando che l’uso improprio degli strumenti IA possa compromettere la qualità e l’integrità giornalistica del quotidiano.

La posizione del New York Times

Questa novità arriva in un momento particolarmente delicato per il quotidiano, che è attualmente coinvolto in una battaglia legale con OpenAI e Microsoft.

Il New York Times accusa la compagnia di aver utilizzato i propri contenuti senza autorizzazione per addestrare i suoi modelli di IA, una pratica che il giornale considera una violazione dei diritti d’autore.

Nonostante queste tensioni, il giornale ha scelto di continuare a esplorare le potenzialità dell’IA, riconoscendo però i rischi associati a questa tecnologia.

La testata aveva già sperimentato con il mondo dell’intelligenza artificiale nel 2018 con Project Feels, uno strumento che permetteva agli inserzionisti di indirizzare gli annunci in base alle risposte emotive previste per il contenuto.

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Foto: Wikimedia Commons.

Reazioni interne

Anche se l’adozione dell’IA è stata generalmente ben accolta dalla direzione, alcuni dipendenti hanno espresso scetticismo riguardo al suo impatto sul lavoro quotidiano.

C’è preoccupazione che l’uso di strumenti IA possa portare a una perdita di creatività o a una maggiore pigrizia nelle redazioni, oltre al rischio di generare contenuti poco precisi.

Tuttavia, la testata sembra determinata a sfruttare l’intelligenza artificiale come strumento utile, ma senza mai perdere di vista la missione fondamentale di informare in modo preciso e autentico.

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