Per rilanciare Facebook il modello TikTok non basta

Di il 30 Gennaio, 2025
Zuckerberg Free foto FMT
Meta chiude il quarto trimestre in crescita, con 48,4 miliardi di dollari di fatturato e 20,8 di utile, e conferma la volontà di salvare il social media dal declino

I video brevi di TikTok, ma non solo. La ricetta di Mark Zuckerberg per rivitalizzare Facebook passa da un insieme di scelte più e meno ovvie.

La prima, logica, è la volontà di attrarre content creator sulla prima creatura social di Zuckerberg per far tornare gli utenti più giovani a frequentare la piattaforma.

“I creator sono uno dei nostri focus principali”, ha detto Susan Li, direttrice finanziaria di Meta nell’appuntamento per la condivisione dei risultati trimestrali. Lo ha riportato The Information.

Nel 2014, il 71% degli adolescenti statunitensi era su Facebook, nel 2023 erano soltanto il 33%, secondo il Pew Research Center.

Riportare Facebook agli antichi fasti è un’operazione complessa. Meta sta incentivando la condivisione di più reel – i video brevi in stile TikTok – su Instagram e la stessa Facebook.

Su Instagram, la strategia è chiara. I video sono pressoché l’unica opzione possibile per attrarre i potenziali esuli da TikTok.

Pertanto, Zuckerberg ha introdotto un meccanismo di bonus da diecimila a 50mila dollari per gli influencer che decidono di pubblicare i contenuti in anteprima su Instagram.

In più, evidenzia The Information, ha lanciato l’app Edits per modificare i filmati – quello che CapCut è per TikTok – e aggiornato i suoi algoritmi per premiare i video originali anche di creator con meno seguito e ricreare la possibilità di fama improvvisa che il social media cinese offre ai suoi utenti.

Anche Instagram vuole dare ai suoi utenti la speranza che è sempre possibile diventare famosi, in 15 minuti più che per 15 minuti.

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Facebook è diverso

Per Facebook, i reel possono essere parte dell’equazione, ma non la soluzione a tutti i problemi.

“Molte persone usano Facebook ogni giorno”, ha detto Zuckerberg. Più nello specifico, circa 40 milioni di utenti fra 18 e 29 anni negli Stati Uniti e in Canada.

“È una parte importante della loro vita e ci sono diverse opportunità per renderlo più influente dal punto di vista culturale di quanto lo sia oggi”, ha aggiunto l’amministratore delegato di Meta.

Facebook, che fra pochi giorni compirà 21 anni, punterà innanzitutto sulla dimensione locale.

Lo farà dando più risalto ai gruppi presenti sulla piattaforma, che oggi sono soprattutto focalizzati sulle comunità cittadine e di quartiere, per scambiarsi informazioni e comunicare.

Il viatico principale per il rilancio di Facebook è comunque la funzione Marketplace, che permette la compravendita di oggetti di seconda mano nella propria città o zona, tramite annunci specifici.

Per la generazione Z, ossia le persone nate all’incirca tra il 1997 e il 2012, questa è diventata la funzione più utilizzata del social media. È per risparmiare soldi, scrive il New York Times, che adolescenti e ventenni usano ancora la piattaforma.

Consapevole di questa tendenza, riporta Axios, Meta ha modificato il feed – la serie di contenuti che compaiono scorrendo la schermata principale -, dando più risalto proprio alle merci in vendita.

Il minimo comune denominatore di ognuna di queste funzioni resterà il senso di comunità.

L’opzione local permetterà infatti di selezionare e visualizzare i contenuti pubblicati sui gruppi, gli eventi e il Marketplace nella propria area.

Ulteriori aggiornamenti relativi alla piattaforma sono poi previsti per Meta AI, Facebook dating e Messenger, sottolinea TechCrunch.

Insomma, Facebook sarà una delle priorità personali di Zuckerberg, parola sua.

Intanto, un risultato sembra già averlo raggiunto. Il nuovo Facebook senza fact-checking riuscirà a intercettare meno contenuti di scarsa qualità – anche, qui parole sue – ma non è più così odiato da Donald Trump, come lo era un tempo.

A conferma del rinnovato rapporto tra le due parti, il Wall Street Journal ha fatto sapere che Meta ha accettato di pagare circa 25 milioni di dollari al presidente per risolvere una causa in corso intentata proprio da Trump nel 2021.

Il presidente aveva infatti denunciato la società dopo che Facebook e Instagram avevano sospeso i suoi profili.

Immagine: Pexels.

In salute, ma troppe spese

Mentre prepara le prossime mosse in attesa di sapere il destino di TikTok, Meta ha pubblicato i risultati finanziari relativi all’ultimo trimestre dello scorso anno.

L’utile netto della compagnia è di 20,8 miliardi di dollari, in crescita tendenziale del 49%, mentre il fatturato ha raggiunto i 48,4 miliardi di dollari (+21% sullo stesso periodo dello scorso anno).

Entrambi i valori sono superiori alle aspettative degli analisti, segnala Repubblica.

Guardando alle attese per i primi tre mesi del 2025, invece, il fatturato previsto si aggira fra i 39,5 e i 41,8 miliardi di dollari, in media inferiori rispetto alle stime di 41,7 miliardi.

“Sarà un grande anno”, ha detto Zuckerberg in collegamento con gli investitori.

Soprattutto, ha sottolineato, “sarà un periodo intenso perché abbiamo circa 48 settimane per imboccare la traiettoria che vogliamo seguire nei confronti dell’intelligenza artificiale”.

È proprio questa traiettoria a destare interesse e preoccupazione nei confronti della società californiana.

La scorsa settimana Zuckerberg ha comunicato che il gruppo investirà tra i 60 e i 65 miliardi di dollari nel 2025. Al centro, è inevitabile, ci sarà l’intelligenza artificiale.

Negli ultimi mesi, ricorda il Financial Times, l’azienda aveva già rafforzato i suoi investimenti nell’IA, proprio per migliorare le raccomandazioni nei feed dei contenuti delle sue piattaforme e la visibilità degli inserzionisti.

Data una potenza economica di tale portata, sarebbe lecito aspettarsi grandi cose per il futuro dell’intelligenza artificiale griffata Meta. Ma casi come DeepSeek dimostrano che i soldi non sono tutto.

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Journalist writing on European politics, tech, and music. Bylines in StartupItalia, La Stampa, and La Repubblica. From Bologna to Milan, now drumming and writing in London.

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