Il governo cinese adora i travel blogger stranieri

Di il 01 Agosto, 2024
I video realizzati da influencer stranieri che documentano i loro viaggi in giro per la Cina sono stati ampiamente pubblicizzati sui media locali, a condizione che raccontino una determinata verità

Finalmente la Cina ha aperto le porte! Potrebbe sembrare una frase controversa eppure in qualche modo è la verità. Negli ultimi mesi i travel blogger hanno scelto la Cina per i loro racconti creando un vero e proprio trend su YouTube e Instagram.

I loro video sono particolarmente popolari anche sui social media cinesi. Sebbene YouTube e Instagram siano bloccati, gli utenti locali sono riusciti a trovare modi ingegnosi per condividere questi contenuti sulle piattaforme cinesi e guadagnare numerosi follower. Inoltre, i blogger sono stati intervistati dai media statali e i loro video sui social hanno ottenuto commenti del tipo “I turisti stranieri sono diventati i nostri portavoce su Internet“.

L’emergere di questi video sta segnando il ritorno degli stranieri in Cina dopo il lungo isolamento dovuto alla pandemia. Il governo ha introdotto nuove politiche per ottenere il visto al fine di attirare più turisti, e i travel blogger hanno colto l’opportunità di visitare un paese a cui avevano avuto accesso limitato in passato.

La lotta alla narrazione anti-Cina dell’Occidente

Per la Cina, questi video non solo stimolano l’economia, ma offrono anche l’opportunità di rispondere a quella che Pechino definisce una narrazione anti-Cina in Occidente. Narrazione secondo cui negli ultimi anni Pechino ha incoraggiato la popolazione a considerare gli stranieri come potenziali spie, ha ampliato il suo stato di sorveglianza e ha espulso o arrestato giornalisti sia locali che internazionali. Ma i racconti di viaggi spensierati vengono indicati come prova che le critiche occidentali sono infondate.

Il pubblico internazionale scopre attraverso questi video una Cina reale e in rapido sviluppo, differente da quella descritta dalla narrazione dominante in Occidente“, scrive The Global Times, un tabloid controllato dal Partito comunista cinese.

A volte, i blogger stessi alimentano la narrazione ufficiale cinese, con titoli di video come “I media hanno mentito a TUTTI sulla Cina? Noi sveliamo la VERITÀ”. La crescita esponenziale di questi video in Occidente e in Cina è sinonimo di una genuina curiosità verso la cultura orientale e il loro stile di vista.

Gli influencer occidentali intervistati dai media cinesi hanno dichiarato di non avere intenzione di sfidare alcuno stereotipo. Desiderano semplicemente vivere in prima persona un Paese di cui avevano sentito tanto parlare attraverso i media.

Mac Candee, vlogger 31enne, ha pubblicato un video di quattro ore su Shangai: prima di partire, temeva che non avrebbe potuto filmare per le strade della città, quando in realtà non ha riscontrato alcun tipo di problema. Ha ripreso dei pensionati in un parco che ballavano, ha assaggiato e commentato i ravioli e fatto un massaggio nei famosi centri asiatici. “Non mi preoccupo molto delle questioni politiche del Paese, della religione”, ha detto al New York Times, ”Voglio incontrare le persone”.

La verità dietro una bellissima favola

Cheng Lei, giornalista australiano recentemente rilasciato dopo aver scontato tre anni di prigione in Cina con l’accusa di aver messo in pericolo la sicurezza nazionale, ha descritto la Cina come un “paradiso chiuso”, dove la prosperità e la potenza tecnologica mascherano gli abusi dell’autoritarismo.

Se sei un turista, puoi divertirti molto andando in bici nei vicoli, provando il cibo, parlando con la gente del posto e prendendo il treno ad alta velocità“, ha scritto Lei. “Ti dimentichi di essere su un enorme set cinematografico e di vedere solo una finta libertà“.

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