Ormai da tempo le piattaforme social, Facebook e X su tutte, stanno abbandonando il poco redditizio business delle news, generando non pochi problemi agli editori online che di conseguenza non registrano più quell’enorme traffico proveniente dai social media. Senza dimenticare l’ultima novità di Google, Overviews (al momento disponibile solo negli Stati uniti), che consente agli utenti di avere risposte complete generate dall’intelligenza artificiale riducendo così la visibilità dei contenuti editoriali nei risultati di ricerca tradizionali.
Tra i vari tentativi per risolvere questa criticità, sono rimasto colpito, in termini di innovazione, dall’iniziativa di The Verge e 404 Media. Si tratta di due siti di news tech, il primo di proprietà di Vox Media, che stanno puntando molto sul fediverso per raggiungere una maggiore autonomia e interazione diretta con il pubblico.
Le opportunità del fediverso
Il fediverso è una rete composta da server indipendenti che ospitano diverse piattaforme digitali. È un modello decentralizzato che permette agli utenti di interagire tra diverse piattaforme senza dover creare account separati per ciascuna (ad esempio posso interagire con un articolo o commento su The Verge tramite 404 Media). Le realtà all’interno del fediverso utilizzano standard comuni di comunicazione, come ActivityPub, che permettono a questi server indipendenti di “parlare” tra loro.
Il concetto alla base del fediverso è quello di offrire una maggiore autonomia e controllo agli utenti rispetto ai tradizionali social media centralizzati gestiti da grandi aziende, come Meta o ByteDance. Gli utenti possono scegliere il server che preferiscono in base alla community, alle regole o alla governance che meglio rispecchia le loro esigenze, mantenendo comunque la capacità di comunicare e interagire con utenti su altri server del fediverso.
Il risultato è un ambiente più personalizzabile e meno soggetto ai cambi di politica o agli algoritmi di una singola piattaforma, offrendo una versione di Internet più democratica e aperta.
In altre parole, il fediverso potrebbe rappresentare una rivoluzione per gli editori dopo vent’anni di dominio social.
Il ritorno alla homepage
Il fediverso è solo l’ultima delle iniziative su cui gli editori più all’avanguardia stanno investendo risorse per migliorare le loro homepage al fine di renderle più di una semplice vetrina.
The Verge, ad esempio, ha implementato una serie di aggiornamenti significativi, inclusa la creazione del Storystream, un feed sulla homepage che simula l’interfaccia di una piattaforma social e consente un’aggregazione più efficace dei contenuti. Tutte innovazioni che nel 2023 hanno portato a un aumento del 47% dei lettori abituali su The Verge e a un incremento del tempo medio trascorso sulla homepage.
Oggi The Verge e 404 Media sono ansiosi di federare i loro siti, stanno solo aspettando che la disponibilità di quel tipo di tecnologia che supporta queste funzionalità.
Verso l’indipendenza degli editori
La promessa del fediverso sta già mostrando i suoi frutti e potrebbe ben presto diventare un modello da seguire anche per altri editori desiderosi di rivendicare la propria indipendenza. Sviluppi che indicano una tendenza emergente tra gli editori di investire risorse nel migliorare direttamente i propri siti web, rendendoli destinazioni più attraenti e autonome.