Il fallimento del giornalismo intrappolato nell’AI: il caso BNN Breaking

Di il 09 Giugno, 2024
Secondo un’inchiesta del New York Times, BNN Breaking aveva milioni di lettori, un team internazionale di giornalisti e un accordo editoriale con Microsoft, ma le notizie che pubblicava erano solo fake news

Immaginate una mattina di aprire internet e trovare erroneamente la vostra faccia associata ad un caso di violenza sessuale sul posto di lavoro. E’ quello che è accaduto a Dave Fanning un Dj irlandese e conduttore di talk show famoso per aver scoperto gli U2.

Secondo un’inchiesta del New York Times, il sito di news BNN Breaking ha utilizzato un chatbot basato sull’intelligenza artificiale per parafrasare un articolo da un altro sito di notizie. La BNN ha aggiunto la foto di Fanning  collegandolo ad un articolo che parlava di una “importante emittente irlandese”. La vicenda è stata poi promossa da MSN, portale web di proprietà di Microsoft. 

La notizia è stata cancellata da Internet il giorno dopo, ma il danno alla reputazione del signor Fanning come si può immaginare non è di certo stato minimo. 

BNN Breaking generatore di fake news

La BNN Breaking, il cui proprietario è Gurbaksh Chahal, un personaggio controverso, alla sua fondazione si è mostrato come un sito di news preciso e affidabile. 

Uno sguardo più attento, tuttavia, avrebbe rivelato che i giornalisti della BNN pubblicavano tantissime storie, scrivendo in una prosa generica riconoscibile a chiunque abbia confidenza con ChatGPT.

Sembra proprio che i giornalisti della redazione abbiano avuto disposizioni dalla proprietà di utilizzare principalmente uno strumento di intelligenza artificiale generativa di loro proprietà per comporre le storie.

La pericolosità dell’AI generativa nel giornalismo

Il fascino dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale per le notizie è chiaro: il denaro.

La crescente popolarità della pubblicità, che utilizza algoritmi per migliorare il posizionamento nei motori di ricerca, consente ai siti di notizie basati sull’intelligenza artificiale di generare entrate producendo in massa contenuti clickbait di bassa qualità.

Gli esperti sono preoccupati per il modo in cui le notizie alimentate dall’intelligenza artificiale potrebbero indebolire ulteriormente il giornalismo, danneggiandone la credibilità e contaminando l’ecosistema dell’informazione.

Le inesattezze dell’informazione

Nell’ultimo anno, la BNN ha accumulato numerose denunce per aver interpretato male i fatti, fabbricato citazioni di esperti e rubato contenuti e foto da altri siti di notizie senza riportare la fonte o pagare un compenso.

Il Times ha identificato molteplici inesattezze e affermazioni prive di contesto nelle storie della BNN che sembravano andare oltre il semplice errore umano. C’erano fonti attribuite erroneamente o assenti, descrizioni di eventi specifici senza riferimenti a dove o quando si sono verificati.

La storia con la foto del signor Fanning è stata pubblicata perché erano di tendenza le notizie sul processo contro un’emittente irlandese accusata di cattiva condotta. L’emittente non era nominata nell’articolo originale per un’ingiunzione del tribunale, quindi l’intelligenza artificiale ha accoppiato il testo con una foto generica di una “importante emittente irlandese”.

L’AI nel giornalismo prende sempre più piede

I problemi con MSN risalgono ad anni fa. Nel 2020, ha licenziato dozzine di giornalisti, dimezzando il team del fact checking e sostituendolo con l’intelligenza artificiale. Da quando è stata automatizzata, la piattaforma ha avuto difficoltà sempre maggiori a impedire che la disinformazione filtrasse attraverso i suoi algoritmi.

Prima di porre fine al suo accordo con BNN Breaking, Microsoft aveva concesso in licenza i contenuti del sito per MSN.com, come è spesso accaduto con altre testate giornalistiche come Bloomberg e The Wall Street Journal, ripubblicando i loro articoli e dividendo gli introiti pubblicitari.

La CNN ha riferito che gli editori assunti da Microsoft che un tempo curavano gli articoli presenti su MSN.com sono stati sostituiti dall’intelligenza artificiale. Microsoft ha confermato di utilizzare una combinazione di sistemi automatizzati e revisione umana per curare i contenuti su MSN.

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