Quando il presidente Joe Biden ha firmato il disegno di legge che impone a ByteDance la vendita di TikTok, molti membri del Congresso hanno accolto la notizia come una grande vittoria contro Pechino. Tuttavia, questi festeggiamenti potrebbero essere prematuri e le conseguenze rivelarsi più complesse di quanto previsto. La nuova legge, infatti, attenua solo parzialmente i rischi di disinformazione e di sicurezza nazionale legati alla Cina, offrendo al Partito Comunista Cinese (PCC) un’opportunità di propaganda, strappando a Washington il ruolo di paladino di un’internet libera e aperta.
L’America, da sempre sostenitrice della libertà di parola, rischia ora di perdere la sua autorità se procederà al bando di TikTok. La legge, che mira a tagliare i legami tra l’app dei video brevi e la Cina, viene vista come un atto di ipocrisia da parte di Washington. Autocrati di tutto il mondo potrebbero utilizzare questo caso per giustificare le proprie censure e controlli sulle piattaforme digitali.
Le sfide della vendita di TikTok
Come noto, il divieto di TikTok verrà meno se l’app finirà nelle mani di un’azienda americana entro 9 mesi. Ma la vendita rimane una operazione estremamente complessa. TikTok ha già avviato una causa legale contro il governo americano per violazione del Primo emendamento (libertà di espressione), e un gruppo di tiktoker ieri ha seguito l’esempio. Causa che potrebbe protrarsi per mesi, influenzando il contesto politico americano in vista delle elezioni presidenziali.
Inoltre, l’app cinese ha già prevalso in diversi tribunali federali contro i tentativi dell’amministrazione Trump di vietarla nel 2020 e, come se non bastasse, la revisione antitrust, che di solito richiede molto tempo, rende ancora più difficile una vendita rapida.
Da non sottovalutare, infine, le preoccupazioni del governo americano riguardo alla possibile acquisizione da parte di aziende come Meta o Google che complicano ulteriormente la questione, sollevando un tema di dominio/monopolio del mercato.
Il ruolo di Pechino
Decisivo sarà il ruolo di Pechino. Nel 2020, il Ministero del Commercio cinese ha modificato le regole sull’esportazione di tecnologia, imponendo il controllo statale sugli algoritmi. Il regolamento conferisce al governo cinese il potere di bloccare la vendita dell’algoritmo di TikTok a organizzazioni straniere. Qualsiasi tentativo di vendita da parte di ByteDance richiederà quindi l’approvazione di Pechino, che sembra non avere particolari incentivi a concederla.
Un dilemma per i valori americani
Il divieto di TikTok rappresenta un dilemma significativo per i valori americani. Mentre i sostenitori della legge vedono in essa una misura necessaria per proteggere la sicurezza nazionale, critici e osservatori internazionali vedono un pericoloso precedente di censura e controllo. La battaglia legale che si profila all’orizzonte determinerà non solo il futuro di TikTok negli Stati Uniti, ma anche l’immagine e l’integrità dei principi democratici americani nel mondo digitale, con ripercussioni durature sulla politica interna ed estera.