In vista del dibattito di stasera tra i candidati alla Casa Bianca, Trump e Harris, emerge un fenomeno che sta ridefinendo l’approccio delle campagne elettorali e degli esperti di comunicazione politica alla stagione elettorale: il declino della stampa locale.
Uno studio della Northwestern University ha rivelato, da un lato, che entro la fine del 2024 potrebbero chiudere un terzo dei giornali locali americani. Dall’altro, ha calcolato che dal 2005 oltre 2.500 giornali locali hanno chiuso i battenti. Una crisi che ha colpito in modo particolare le comunità più piccole e rurali, creando cosiddetti “deserti di notizie”, ossia aree senza una copertura giornalistica locale adeguata.
Tra le cause principali di queste chiusure, il calo delle entrate pubblicitarie, la migrazione dei lettori verso piattaforme digitali e social media, e la difficoltà di adattarsi ai nuovi modelli di business legati al digitale.
I tempi in cui i quotidiani locali seguivano i candidati con un van sono un ricordo lontano
Secondo giornalisti e professionisti delle campagne elettorali il declino costante della stampa locale degli ultimi vent’anni è diventato un fenomeno particolarmente preoccupante negli ultimi tempi.
Jared Leopold, consulente per la comunicazione del Partito Democratico ha detto:
“Quando ho iniziato, vent’anni fa, c’erano diversi giornalisti nei quotidiani locali delle piccole città che si occupavano di politica. Oggi è molto più difficile ottenere la copertura da parte dei giornalisti locali, in particolare delle televisioni locali. Questo è un problema per le campagne politiche, poiché loro danno grande importanza alla copertura mediatica locale per raggiungere gli elettori. Ciò ha costretto le campagne elettorali a ripensare il modo in cui comunicano le politiche e i background personali dei candidati agli elettori di cui hanno bisogno… A volte ho dovuto usare la strategia di far coprire qualcosa dalla stampa nazionale solo per far sì che la stampa locale se ne accorgesse…”
Secondo Mark Naymik, direttore editoriale della testata non profit Signal Cleveland ed ex giornalista investigativo per il canale WKYC Channel 3:
“In un fine settimana, in una stazione televisiva potresti trovare un solo giornalista per il turno diurno. C’è molta meno attenzione sulla campagna elettorale e sull’organizzazione dei team.”
Michael Ceraso, stratega della comunicazione per il Partito Democratico ed ex membro dello staff della campagna di Barack Obama, sostiene che l’alternativa più vicina a un giornale locale sono i gruppi Facebook, anche se non sono efficaci come lo erano una volta le testate delle piccole città:
“Quando ho iniziato a occuparmi di comunicazione, l’importanza dei giornali locali era enorme. Un giornale con diecimila abbonati a volte era considerato importante quanto uno con centomila abbonati in uno stato. Ora, invece, se ti occupi di comunicazione, non puoi puntare su nessun altro se non sui giornalisti nazionali. Tutto questo lascia ai professionisti delle campagne poche alternative, costringendoli a concentrarsi — e a raccogliere fondi — su questioni nazionali (spesso divisive) che attirano l’attenzione dei notiziari televisivi. Non c’è la possibilità di amplificare una notizia a livello locale. Ciò rende anche più difficile per gli strateghi valutare l’impatto del loro messaggio o connettersi con potenziali elettori nelle piccole città. Senza i parametri delle pubblicazioni locali e delle lettere ai redattori delle piccole testate, ci sono meno dati su cui basarsi. E senza i giornali locali a diffondere informazioni sugli eventi, è più difficile creare slancio nelle comunità. Come addetto alla comunicazione, gran parte del mio lavoro consiste nell’organizzare degli eventi e nell’attrarre il maggior numero di giornalisti. Ma se hai meno giornali tra cui scegliere, sarà molto più difficile raggiungere un risultato positivo.”