“Troppo spesso, contenuti non offensivi vengono rimossi o limitati e troppe persone sono penalizzati in modo ingiusto”. Nick Clegg, presidente per gli affari globali di Meta, si è scusato in conferenza stampa per gli errori degli algoritmi dei social media del gruppo di Mark Zuckerberg.
Nonostante i miglioramenti che l’azienda sta apportando al suo sistema di moderazione dei contenuti, “gli errori sono ancora troppo alti”, dice Clegg.
La decisione di rimuovere contenuti offensivi o falsi, si legge sul sito di Meta, è “il nostro tentativo di bilanciare i valori di libertà di espressione, sicurezza, dignità, autenticità e privacy”.
Il risultato è opposto allo scopo da raggiungere. Gli errori causati da una sbagliata applicazione delle politiche di Meta, prosegue Clegg, “ostacolano la libertà di espressione che ci siamo prefissati di garantire”.
La versione di Zuckerberg
Che Zuckerberg non sia tra i preferiti di Donald Trump è evidente. Il neoeletto presidente ha detto di considerare TikTok una minaccia alla sicurezza nazionale, ma piuttosto che vietarlo e fare un piacere a Facebook, preferisce lasciarlo aperto.
Il proprietario di Meta ha inviato una lettera alla commissione giudiziaria della Camera, a guida repubblicana, in cui scrive di aver ricevuto ripetute pressioni dal presidente Joe Biden nel 2021 per censurare contenuti relativi alla pandemia. Zuckerberg ha scritto di aver ritenuto quella decisione sbagliata e si è rammaricato di non averlo detto in modo chiaro al governo.
Mark Zuckerberg just admitted three things:
1. Biden-Harris Admin “pressured” Facebook to censor Americans.
2. Facebook censored Americans.
3. Facebook throttled the Hunter Biden laptop story.
Big win for free speech. pic.twitter.com/ALlbZd9l6K
— House Judiciary GOP 🇺🇸🇺🇸🇺🇸 (@JudiciaryGOP) August 26, 2024
Facebook in realtà limitava o rimuoveva false informazioni sul vaccino. Il social media si era inoltre attivato per contrastare gruppi e personalità che diffondevano notizie false. Nonostante questo, Zuckerberg ha detto che “non dovremmo compromettere i nostri standard sui contenuti per la pressione del governo, qualunque esso sia”. Ha poi aggiunto che la società è “pronta a opporsi se dovesse riaccadere”.
Secondo The Verge, i sistemi automatizzati di Meta – sui quali l’azienda ha investito miliardi di dollari – sono diventati troppo rigidi. Di recente, ci sono stati casi di rimozioni errate sia su Threads, sia su Instagram.
Lo scorso luglio, Meta ha pubblicato un comunicato per scusarsi di aver cancellato alcune foto di Trump dopo l’attentato in Pennsylvania. Resta da vedere se l’opera di avvicinamento di Zuckerberg alla nuova amministrazione statunitense porterà i suoi frutti.