YouTube è una delle ultime piattaforme social con sede negli Stati Uniti ancora accessibili in Russia, posizionandosi come una voce determinante per l’opposizione russa.
Alexei Navalny, leader dell’opposizione incarcerato nel 2021 e deceduto nel febbraio 2024, ha lasciato un’eredità digitale che continua a sfidare il regime di Vladimir Putin. Vladimir Milov, ex viceministro e stretto collaboratore di Navalny, ora in esilio a Vilnius, è diventato uno dei principali attori di questa guerra digitale. Con oltre 500.000 abbonati al suo canale YouTube e video che raggiungono spesso un milione di visualizzazioni, Milov e altri come lui sono riusciti a creare una piattaforma alternativa alla propaganda statale. “Con risorse minime, siamo stati essenzialmente in grado di stabilire un concorrente diretto della televisione di propaganda di Putin”, ha detto Milov.
Le voci dell’opposizione su YouTube
Oltre a Milov, altri personaggi chiave includono Leonid Volkov e Dasha Navalnaya, la figlia di Navalny, che attraverso i loro canali contribuiscono a diversificare le voci dell’opposizione e a raggiungere un ampio pubblico all’interno della Russia. Anche media indipendenti come Meduza (quasi 800.000 abbonati, è stata dichiarata “agente straniero” secondo la legge russa) e il servizio russo della BBC (2,5 milioni di abbonati) hanno trovato rifugio su YouTube, espandendo ulteriormente la loro portata nonostante la pressione del governo.
La piattaforma dei video non solo ha permesso a queste voci di essere ascoltate, ma ha anche offerto ai cittadini russi la possibilità di esprimersi anonimamente, una libertà rara in un paese dove la censura e la sorveglianza sono la norma. “La quantità di feedback che riceviamo è enorme”, dice Milov, rivelando l’ampio supporto e la crescente opposizione alla guerra in Ucraina tra i russi, nonostante le narrazioni ufficiali.
VCIOM, società sondaggista vicina al Cremlino, ha scoperto la maggior parte dei russi preferisce ancora ricevere le notizie dalla televisione pubblica controllata dal governo, ma la loro fiducia è crollata da quasi il 50% nel 2016 ad appena il 25% oggi. Nel frattempo, la fiducia nelle notizie online è aumentata più o meno della stessa misura.
La resistenza di YouTube al Cremlino
La resistenza di YouTube agli sforzi del Cremlino per chiuderlo o censurarlo è stata notevole, incluso purtroppo anche il recente episodio che ha visto la piattaforma video di Google censurare quattro video pubblicati da canali russi che criticavano la guerra in Ucraina e fornivano consigli su come evitare il reclutamento militare.
Il tentativo di Mosca di lanciare alternative come Rutube non ha replicato il successo di YouTube, che continua a essere un hub per un’ampia varietà di contenuti, da cartoni animati per bambini a vecchi film sovietici. Questa diversità dei contenuti, unita alla libertà di espressione, rende YouTube una piattaforma irresistibile per molti russi, sfidando direttamente gli sforzi del governo di monopolizzare l’informazione.
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