I media statunitensi navigano a vista

Di il 29 Maggio, 2024
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I media tradizionali sono in profonda crisi economica, a salvarli non sarà più la pubblicità ma i lettori tramite gli abbonamenti

Vivono tempi incerti i giornali tradizionali, minacciati dall’intelligenza artificiale, da algoritmi sempre più complessi in cui è difficile emergere, da fonti sempre meno attendibili.

La loro sopravvivenza sembra minacciata quotidianamente, così devono studiare metodi nuovi per riemergere ed aumentare guadagni. C’è solo un problema. Da dove far arrivare i soldi?

La salvezza saranno gli abbonamenti

Il giornalismo americano in questo ci viene in aiuto, la questione denaro è stata al centro del dibattito nato in seguito dall’attesissima presentazione della strategia “Build It” del Washington Post la scorsa settimana.

Il nuovo CEO del Post, Will Lewis, ha illustrato la sua visione finanziaria del giornale che mette gli abbonamenti al centro, ma non ha fornito un quadro chiaro di chi saranno questi abbonati in termini di dati demografici o interessi.

Il nuovo piano include un livello Premium a pagamento chiamato “Abbonamento”, un livello per professionisti chiamato “Post Pro”, ed un prodotto consumer chiamato Post+, oltre l’opzione di pagamenti flessibili per i lettori occasionali.

I dati mostrano che la crescita degli abbonamenti dei media sta rallentando poiché gli editori faticano a sostituire i clienti persi con altri nuovi, come nel caso del Washington Post, dopo il tracollo Trump, dove la prossima grande sfida sarà identificare quel nuovo pubblico.

L’azienda ha perso 77 milioni di dollari lo scorso anno, ha detto Lewis. I ricavi totali sono diminuiti del 12% dal 2021. Nello stesso periodo i ricavi digitali sono diminuiti del 14%. Dal 2020 c’è stato un calo del pubblico del 50%.

In quali acque nuota la concorrenza?

Il New York Times ha ampliato la sua offerta di abbonamenti concentrandosi su prodotti rivolti alle élite progressiste, come contenuti di opinione e servizi di lifestyle. Il Wall Street Journal ha raddoppiato il suo impegno focalizzandosi sui top manager.

Altre società, come la CNN – la cui società madre Warner Bros. Discovery si sta affrettando a ripagare i debiti – dovranno fare i conti con budget limitati. L’amministratore delegato della CNN, Mark Thompson, ha anticipato una strategia di abbonamento per il network, che punterà su editoriali riguardanti temi centrali quali clima e sanità, ma l’attività dell’azienda è ancora impantanata nella burocrazia via cavo, che rende difficile implementare rapidamente eventuali cambiamenti importanti.

Buon giornalismo non è sinonimo di giornale in salute

Molte di queste redazioni si trovano in una situazione insolita: i loro prodotti editoriali continuano a vincere premi e riconoscimenti prestigiosi, anche se le loro attività sono in modalità sopravvivenza. È il caso del Washington Post che ha vinto tre Pulitzer quest’anno, più di qualsiasi altro giornale, a pari merito con il New York Times. Il Los Angeles Times, che non è ancora redditizio perché sta affrontando una grave crisi economica, quest’anno ha vinto un Pulitzer. La CNN ha vinto il suo primo Oscar l’anno scorso.

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