Nonostante l’enorme diffusione di informazioni nel web, i deepfake generati dall’intelligenza artificiale non hanno ancora causato la catastrofe temuta da molti esperti. Una situazione in gran parte dovuta ai continui miglioramenti nel lavoro dei media e delle piattaforme social, che oggi sono più abili nel riconoscere e contrastare la disinformazione AI.
Le fake news non sono generate solo dall’AI
La maggior parte delle fake news in circolazione non è completamente generata dall’AI, ma consiste in contenuti fuorvianti, come didascalie errate che alterano la data o il contesto delle immagini. Un esempio recente sono le fake news diffusesi dopo il tentato omicidio di Donald Trump.
Numerosi media e agenzie, tra cui Reuters, AP, Politico, BBC e CNN, hanno prontamente smentito un’immagine ritoccata che mostrava agenti dei servizi segreti sorridenti mentre sollevavano Trump dopo la sparatoria. Siti di fact-checking come Factcheck.org, Verify e Politifact hanno confermato l’ineffettività dell’immagine modificata.
Tuttavia, non bisogna abbassare la guardia. Le immagini e i video manipolati possono ancora diffondersi se le piattaforme tecnologiche non sono sufficientemente preparate a verificarli in tempo reale.
X è il baluardo delle fake news
Anche se l’immagine falsa degli agenti dei servizi segreti sorridenti è ora accompagnata da una nota che ne attesta la falsità su X (ex Twitter), queste note della community talvolta non vengono aggiunte abbastanza rapidamente per prevenire la diffusione di contenuti ingannevoli.
Elon Musk ha trasformato X in un terreno fertile per fake news, dove le notizie false si diffondono velocemente e vengono amplificate da siti minori. Le teorie del complotto, in particolare quelle che riguardano l’identità dell’aggressore e le motivazioni dietro l’attentato a Trump, si sono diffuse in tempi rapidi senza necessità di mostrare foto o documenti falsificati.
Il problema dei chatbot
Nonostante i progressi nella rilevazione dei deepfake, le risposte personalizzate dei chatbot AI sulle ultime notizie rappresentano ancora una sfida significativa per la verifica dei fatti. È essenziale continuare a sviluppare strategie efficaci per contrastare la disinformazione generata dall’AI e garantire l’affidabilità delle informazioni online.
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