Quattro anni fa una proposta di legge sulla terapia di conversione della comunità LGBTQIA+ in Indonesia ha scosso l’opinione pubblica mondiale e mobilitato influencer e star system portando il parlamento ad accantonare l’idea. Oggi, un’altra proposta di legge minaccia di limitare i contenuti dei content creator sui social media relativi a questi temi.
Il contenuto della proposta di legge
A maggio il governo indonesiano ha dichiarato che avrebbe rivisto la legge del 2002 sulle trasmissioni radiotelevisive. Il disegno di legge impone nuove restrizioni sui contenuti che descrivono il “comportamento LGBTQIA+” e tutto ciò che ostenta “comportamenti o stili di vita negativi che potrebbero potenzialmente essere imitati dal pubblico”. La nuova legge, quindi, si applicherebbe ai social media e ad altre piattaforme digitali, nonché alle reti televisive, con conseguenti multe e ritiro della licenza in caso di trasgressione. Il disegno di legge, che pone anche limiti al giornalismo investigativo, dovrebbe essere approvato prima che il presidente uscente, Joko Widodo, lasci l’incarico.
La mobilitazione dei media
Giornalisti e attivisti si sono mobilitati per garantire la libertà di espressione su internet minacciata da questa proposta legislativa. Come ha dichiarato a Rest of World Yovantra Arief, direttore esecutivo del centro di ricerca sui media Remotivi “Non sarà permesso mostrare violenza, parlare di questioni LGBTQIA+ o droghe. Perché possono essere considerati come esempi di comportamenti devianti, anche se il contenuto è a scopo educativo”.
Con una popolazione di oltre 275 milioni di persone, l’Indonesia è un mercato significativo per le piattaforme di social media e i servizi di streaming. Ci sono circa 120 milioni di utenti su Facebook, quasi 140 milioni su YouTube e più di 125 milioni su TikTok. Ultimamente il governo è intervenuto a gamba tesa sul controllo dei post sulle piattaforme social che “disturbano l’ordine pubblico” o sono considerati illegali.
L’autoritarismo di Suharto
Il nuovo disegno di legge mira a ripristinare l’autoritarismo dell’ex presidente Suharto, sotto il cui governo trentennale i media indonesiani hanno subìto una pesante censura, ha detto a Rest of World Andreas Harsono, un ricercatore del gruppo di difesa dei diritti umani Human Rights Watch. “Ciò dimostra solo che il governo è molto preoccupato per il giornalismo investigativo e per i contenuti che criticano le loro politiche o che possono sconvolgere lo status quo”, ha affermato. “Mostra anche come il Paese si stia inclinando maggiormente verso il fondamentalismo e l’autoritarismo. La democrazia e i diritti umani sono in pericolo”.
In particolare, il disegno di legge limiterà ulteriormente la libertà di espressione delle comunità queer che hanno trovato uno spazio sicuro online per esprimere la propria identità.
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