I media indipendenti russi, da Amsterdam, raccontano le verità sul Cremlino

Di il 09 Luglio, 2024
TV rain russia
Prima del suo esilio, TV Rain contava circa 70.000 abbonati paganti, ma ora il suo pubblico si è enormemente ampliato, con milioni di telespettatori, prevalentemente russi, che seguono regolarmente le trasmissioni

A seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022, TV Rain, l’ultima emittente televisiva indipendente del Paese, ha cessato le trasmissioni nazionali salutando gli spettatori con la messa in onda del balletto “Il lago dei cigni”, usato storicamente dalla TV di stato sovietica in momenti di crisi nazionale. In quel momento, giornalisti come Margarita Liutova stavano già fuggendo all’estero, trovandosi poi a piangere su quel balletto da un parco di Yerevan, in Armenia.

Nonostante queste circostanze opprimenti, la storia di TV Rain si è arricchita di un nuovo capitolo. Insieme ad altre voci indipendenti come The Moscow Times, l’emittente ha trovato una nuova casa ad Amsterdam. Qui, grazie all’iniziativa dell’olandese Derk Sauer, fondatore del Moscow Times, e al supporto di autorità locali e crowdfunding internazionale, circa 150 professionisti dei media russi hanno ripreso a informare il mondo e i loro connazionali, combattendo la censura con tecnologia e coraggio.

Il giornalismo in esilio

Grazie alla potenza di Internet, il giornalismo in esilio ha acquisito nuove capacità. TV Rain, per esempio, ha ampiamente coperto il funerale del leader dell’opposizione Alexei Navalny, trasmettendo per ore grazie a video inviati direttamente da testimoni sul posto e arricchiti da altri materiali raccolti sui social media. Inoltre, i giornalisti basati ad Amsterdam hanno accesso a informazioni provenienti direttamente dai soldati al fronte e addirittura da fonti all’interno del Cremlino.

Prima del suo esilio, TV Rain contava circa 70.000 abbonati paganti, ma ora il suo pubblico si è enormemente ampliato, con milioni di telespettatori, prevalentemente russi, che seguono regolarmente le trasmissioni. L’emittente, insieme a The Moscow Times e al sito Meduza, viene seguita tramite Telegram, VPN e altri sistemi per eludere la censura russa. Ogni giorno, il team tecnico ad Amsterdam deve ideare nuovi stratagemmi per trasmettere le notizie oltre le barriere imposte dal regime di Vladimir Putin. 

“Una volta era una battaglia giornalistica: la verità contro il potere”, dice Sauer al Financial Times. “Ora è, soprattutto, una battaglia tecnologica”.

Questi media in esilio mantengono vivo il sogno di un ritorno a una Russia più libera e democratica. L’obiettivo rimane quello di illuminare, sostenere e ispirare quei russi che desiderano una vita migliore, con verità e libertà al centro della loro esistenza.

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