A poco meno di tre mesi dalle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, il dibattito sui media diventa sempre più acceso. Dopo che Kamala Harris ha annunciato Tim Walz come suo vicepresidente nella corsa alla Casa Bianca, i media vicini al partito repubblicano hanno intensificato gli attacchi contro il governatore del Minnesota, rapidamente etichettato come il “governatore più di sinistra degli Stati Uniti”, ed accusato, tra le altre cose, di essere stato “adescato dai cinesi” dopo aver trascorso la sua luna di miele in Cina.
Gli attacchi di Fox News
Fox News, come prevedibile, ha preso le redini di questa narrazione, dedicando ampio spazio alla critica sia della politica sia della persona di Walz. Sean Hannity, uno dei volti più noti della rete, ha descritto Walz come “piuttosto strano”.
Parallelamente, altri commentatori conservatori hanno tentato di infangare il partito democratico sostenendo che la scelta di Walz sia stata influenzata da motivazioni antisemite, preferendolo a Josh Shapiro, governatore della Pennsylvania, a causa della sua fede ebraica. Jeanine Pirro di Fox News ha detto che questa decisione è un tentativo di compiacere l’ala più estrema del partito, legata a Hamas.
Alla ricerca di una narrazione convincente
La dispersione degli attacchi a Walz evidenzia la difficoltà del partito repubblicano di creare una narrazione coesa e convincente contro i candidati democratici, cadendo spesso in commenti infondati e attacchi superficiali. Quando il candidato era Biden la campagna di Trump, che prossima settimana sarà intervisto da Elon Musk, puntava sull’età presidente. Oggi fa sempre più fatica a dar vita a un racconto convincente contro i rivali.
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