
Il fronte dei media sembra meno spaccato di quanto si pensi sul tema IA.
A pochi giorni dalla campagna mediatica del gruppo Alden contro le richieste di OpenAI e Google, ne arriva un’altra.
Si chiama Support Responsible AI e vede, tra gli altri, alcune importanti testate statunitensi, inclusi il New York Times – tra i primi ad avviare una causa legale nel contesto del rapporto fra editoria e IA, il Washington Post e Vox Media.
Anche chi ha cercato la via dell’accordo economico, come Axel Springer – che possiede Politico – o il Guardian, ha supportato la campagna, che con toni molto accesi, parla apertamente di “furto“.

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Ora di pagare
I creatori di contenuti sono disponibili a metterli a disposizione per lo sviluppo dei modelli, a patto che le grandi società paghino il dovuto, sottolinea un articolo di The Verge che riprende l’iniziativa.
La News/Media Alliance, associazione no-profit che raggruppa oltre duemila enti attivi nell’ambito dell’informazione negli Stati Uniti e in Canada, ha creato un dominio apposito per mettere a disposizione tutto il materiale comunicativo.
Banner e loghi hanno simboli eloquenti: l’occhio che ricorda 1984 di George Orwell, la mano bionica beccata a rubare, un volto con il berretto del ladro nell’immaginario comune.
Tre sono le richieste principali: retribuzione per l’utilizzo dei contenuti – anche se non ci sono specifiche direttive su come dovrebbero essere calcolati, supervisione per garantire il riconoscimento delle fonti con cui è stato generato quel contenuto e prevenzione dei monopoli e di pratiche anti-competitive.
A consensus like this must be worth fighting for. Let’s make AI fair. @TheSun @DailyMirror @thetimes @DailyMailUK @guardian @Daily_Express pic.twitter.com/hrp5zStvr9
— Caroline Dinenage MP (@cj_dinenage) February 25, 2025
Per un ecosistema bilanciato
Richieste simili arrivano anche da altri Paesi.
Nel Regno Unito, si è conclusa da poco la campagna Make it fair, assieme a un momento di consultazione pubblica per raccogliere i pareri e le opinioni dei cittadini.
Mentre l’IA genera investimenti per circa 120 miliardi di dollari all’anno, il settore creativo, che richiede tempo e risorse per esprimersi, incontra serie difficoltà a sostenersi.
Un’alleanza per un ecosistema di creazione e utilizzo sostenibile potrebbe essere vantaggiosa per tutti. Ma contro le big tech solo la politica può provare a offrire le giuste garanzie. Sempre che i governi stiano dalla parte dei media, fatto per nulla scontato.