I giornali online dominano sulla stampa tradizionale ai Premi Pulitzer 2024

Di il 10 Maggio, 2024
Premi Pulitzer vincitori
Il 2024 ha visto per la prima volta nominati più giornali online, 12 in tutto, rispetto alla tradizionale carta stampata che ne porta a casa solo 8.

Per chi scrive sui giornali e porta avanti un certo tipo di lavoro d’inchiesta la giornata della nomina dei finalisti dei Premi Pulitzer viene vissuta con una certa apprensione. 

Questa 108esima edizione però ha suscitato alcune riflessioni sul processo evolutivo che sta affrontando il giornalismo americano. Le categorie premiate (15 in tutto) riguardano soprattutto il giornalismo, ma ce ne sono anche per ambiti come letteratura, musica e teatro. 

Chi sono i protagonisti dei Premi Pulitzer 2024

Il 2024 ha visto primeggiare con due premi ProPublica, il New York Times, il New Yorker, Reuters e il Washington Post.

Questo elenco effettivamente potrebbe passare in sordina, forse era anche abbastanza prevedibile vedere il New York Times premiato come miglior giornalismo internazionale per la copertura della guerra a Gaza. 

Eppure l’elenco dei premiati ha anche evidenziato tre importanti cambiamenti in corso nel giornalismo americano: sono sempre meno i giornali di alto spessore che producono i migliori reportage; l’informazione avviene sempre più attraverso siti online a discapito dei giornali locali; nuove fonti di comunicazione stanno soppiantando l’informazione tradizionale dei giornali, vedi i podcast.

Il 2024 ha visto per la prima volta nominati più giornali online, 12 in tutto, rispetto alla tradizionale carta stampata che ne porta a casa solo 8.

Sembra lontanissimo il 2015 in cui sono stati introdotti per la prima volta a partecipare i giornali online, il 2015 con l’apertura alle riviste  e il 2020 con il debutto del premio Audio Reporting, aprendo di fatto alle emittenti radiofoniche.

La storia dei finalisti dei Premi Pulitzer

Nonostante le testate giornalistiche online siano idonee ormai da 15 anni, le loro vittorie sono state sporadiche, quasi marginali. I giornali erano ancora la forza dominante nelle principali categorie di informazione.

Facciamo un rapido excursus, nel lontano 2004  19 giornali produssero finalisti al Pulitzer. Dieci anni dopo nel 2014, cioè nel pieno del declino finanziario dei giornali, 24 i giornali furono selezionati tra i finalisti del Pulitzer, tra cui una serie di giornali locali e una sola testata giornalistica online. Nel 2023 , tra i finalisti figuravano 13 giornali, tre riviste, due agenzie di stampa, un gruppo radiofonico e quattro testate giornalistiche online.

I finalisti del Pulitzer di quest’anno provenivano da appena otto giornali, quattro agenzie di stampa, tre riviste, tre canali televisivi, una rete radiofonica e ben 12 testate giornalistiche online.

Da sempre i Premi Pulitzer sono stati “I premi per la stampa”, eppure qualcosa è cambiato, si è rotto definitivamente il legame con la tradizione portando alla luce una nuova modernità dell’informazione che ormai ha sfondato la porta del più importante premio di settore.

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