In questo super anno elettorale, le democrazie più consolidate sembrano dover fare i conti non soltanto con il nazionalismo dei candidati e le continue incertezze geopolitiche, ma anche con ingerenze di paesi esteri nelle proprie campagne elettorali.
La disinformazione generata dall’intelligenza artificiale si sta rivelando un nemico difficile da sconfiggere, a complicare il tutto c’è la non troppo velata sensazione che potenze estere possano interferire con un semplice click.
Esistono le fake news e le influenze estere, ma quanto sono preoccupanti?
Il Guardian però, in un articolo di Ciaran Martin, mette in guardia dai giudizi troppo affrettati. E’ vero che le campagne elettorali sono bombardate da fake news e deepfake volte a manipolarne l’esito, tuttavia è anche vero che non ci sono evidenze pratiche che queste ingerenze influiscano in modo significativo sul risultato elettorale.
Attenzione quindi ad urlare al complotto ad ogni tornata elettorale, il rischio è quello di una crisi generale del sistema democratico.
Nel corso dell’ultimo decennio, ci sono solo due casi in cui si può ritenere che le campagne di disinformazione, e in particolare i deepfake, abbiano gravemente influenzato un’elezione democratica. Gli Stati Uniti nel 2016 sono senza dubbio uno di questi con il famoso Russiagate. L’altro è la Slovacchia l’anno scorso, quando un audio falso ha avuto un impatto notevole sui sondaggi. In quest’ultimo caso, la politica di rimozione dei contenuti falsi di Meta e le restrizioni sui resoconti elettorali del Paese hanno reso molto difficile far circolare il messaggio che il controverso audio era falso, manipolando di conseguenza il risultato elettorale.
L’incidente in Slovacchia ha alimentato parte di una nuova ondata di scetticismo sull’integrità elettorale. Ora il panico riguarda i deepfake, perché come abbiamo visto anche in India sono stati ampiamente utilizzati anche dagli stessi candidati.
Tuttavia, rischiamo di cadere nell’errore di confondere attività e intenzioni con l’impatto che questi effettivamente hanno sull’esito elettorale. Sovrapporre, quindi, ciò che potrebbe essere tecnicamente possibile con ciò che è realisticamente realizzabile.
E’ vero che qualcosa deve essere fatto per tutelare il quanto mai debole sistema democratico, attenzione però a chiedere a gran voce l’intervento dello Stato.
Bisogna sempre ricordare che gli organi statali sono politici e di conseguenza pronti a portare avanti i propri interessi che non sempre coincidono con quelli della collettività. Se le fake news sono un problema così grave da richiedere un’azione diretta da parte del governo, bisognerà creare un ente che tuteli la verità. A quale organo imparziale dello Stato affidereste oggi questo compito?
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