GreenUpdates #5 – Aziende e green: un passo avanti e tre indietro

Di il 16 Luglio, 2024
La stretta relazione tra investimenti e obiettivi green e di come questi vengono comunicati, da un lato. L’impatto dell’AI e dei datacenter nell’aumento delle emissioni, dall’altro. E, raccolte nostro puzzle, le principali notizie che raccontano, creano e spiegano la sostenibilità

1. Quando le scelte del mercato determinano l’esito degli obiettivi green globali

Nel 2023 la produzione di energia elettrica generata da combustibili fossili ha raggiunto il massimo storico, nonostante si sia registrato in parallelo anche un record di produzione da fonti non fossili. La spiegazione di questo aumento esplosivo della produzione di elettricità nasce nei paesi emergenti e in via di sviluppo che vogliono godere degli stili di vita ad alta intensità energetica dei paesi ad alto reddito. 

Il ritmo del passaggio alle energie rinnovabili deve quindi aumentare ma, in questo contesto, le forze di mercato non sembrano riuscire a contrastare efficacemente il cambiamento climatico. Gli investimenti nel mercato globale possono incentivare l’innovazione tecnologica e l’efficienza, ma spesso tendono a concentrarsi sul profitto a breve termine, senza considerare gli impatti ambientali e sociali che queste scelte possono avere a lungo termine. Il calo del prezzo dell’elettricità generata da fonti rinnovabili registrato in questo periodo, inoltre, non rende questi investimenti attraenti per gli investitori. 

A questo fattore e limite del mercato, che mira a guadagni rapidi e consistenti, si aggiunge la frammentazione politica odierna e il populismo polarizzante che pervade le società, con ripercussioni sullo stile di vita e i consumi delle persone. In un contesto così incerto, anche le aziende giocano il proprio ruolo, prendendo posizioni più o meno definite nella lotta al cambiamento climatico. Di recente però, alcuni noti brand hanno ridimensionato i loro obiettivi ambientali, individuando sfide regolatorie, politiche e tecnologiche come principali ostacoli. Un cambiamento di rotta che solleva importanti questioni riguardo alla sostenibilità e alla responsabilità delle imprese nel contrasto al cambiamento climatico ma, in questa partita globale, ogni ambito e settore, che sia finanziario, politico o aziendale, deve assumersi la responsabilità delle proprie scelte, lungimiranti o meno.

2. La crescita dell’AI sfida gli obiettivi di emissioni delle Big Tech

Le nuove infrastrutture informatiche necessarie per l’intelligenza artificiale (AI) stanno minacciando gli obiettivi di emissioni delle grandi aziende tecnologiche come Google e Microsoft, che puntano a zero emissioni nette entro il 2030. L’aumento delle emissioni dai datacenter, cruciali per l’AI e ad alta intensità energetica e idrica, ha fatto crescere le emissioni di gas serra di Google del 48% in cinque anni, raggiungendo 14,3 milioni di tonnellate metriche nel 2023. 

L’Agenzia Internazionale dell’Energia prevede che il consumo totale di elettricità dei data center potrebbe raddoppiare entro il 2026. Sebbene le aziende stiano investendo in energia rinnovabile, la crescente domanda energetica dell’AI potrebbe superare l’offerta di energia pulita. D’altra parte, Bill Gates la pensa diversamente, sostenendo che l’AI migliorerà l’efficienza tecnologica e delle reti elettriche. Gates minimizza le preoccupazioni sull’impatto climatico dei data center, affermando che aggiungeranno solo il 2-2,5% alla domanda di energia, compensata da una maggiore efficienza e investimenti in energia verde. 

3. Cosa intendono le aziende per “climate neutral”?

Il tribunale tedesco ha ordinato all...

Stai per visualizzare la newsletter in formato ridotto, poiché non ti sei iscritto al portale. Clicca qui per registrati oppure, se sei giá registrato, clicca qui per effettuare l'autenticazione.
Devi essere loggato per lasciare un commento.