Google fa marcia indietro sulle politiche inclusive

Di il 06 Febbraio, 2025
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Il colosso americano elimina i precedenti obiettivi di assunzione e rivede le iniziative DEI, abbracciando una tendenza comune tra le big tech

Google ha deciso di eliminare gli obiettivi di assunzione finalizzati ad aumentare la presenza di dipendenti appartenenti a minoranze.

Più in generale, la società sta rivalutando alcuni aspetti del programma per l’inclusione del personale a lavoro, la cosiddetta Diversity, Equity, and Inclusion – DEI.

In una comunicazione inviata via mail ai dipendenti, Google ha annunciato che non fisserà più target specifici per migliorare la rappresentatività nella propria forza lavoro.

La DEI prevede che l’azienda svolga un ruolo attivo nel promuovere la consapevolezza e le regole di comportamento idonee.

Inoltre, deve assicurare che ciascun dipendente, a prescindere da differenze individuali, sociali o economiche, abbia le stesse opportunità e sia valutato soltanto sul merito.

Nel 2020 – dopo le proteste per l’omicidio di per mano di un agente di polizia – l’azienda aveva stabilito l’obiettivo di aumentare del 30% la presenza di gruppi sottorappresentati nelle posizioni di leadership, entro il 2025.

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Passato e presente

La disparità nella rappresentanza delle minoranze nel settore tecnologico è un problema di lunga data.

Secondo il rapporto sulla diversità pubblicato da Google nel 2020, solo il 3,7% dei dipendenti statunitensi era afroamericano e solo il 5,9% era latino-americano. Nel 2024, queste percentuali sono salite rispettivamente a 5,7% e 7,5%.

Inoltre, Google sta valutando se continuare a pubblicare annualmente i rapporti sui risultati delle sue politiche inclusive, un’iniziativa avviata nel 2014. Questa revisione fa parte di un’analisi più ampia che riguarda finanziamenti, programmi di formazione e altre iniziative DEI.

Le recenti decisioni giudiziarie e gli ordini esecutivi di Donald Trump, volti a limitare le iniziative DEI nel settore pubblico e nei contratti governativi, hanno portato l’azienda a conformarsi alle normative vigenti e valutare le modifiche necessarie ai propri programmi – scrive il Wall Street Journal.

Soltanto pochi giorni fa, il gruppo di Mountain View aveva comunicato alla Commissione europea che non implementerà un nuovo sistema di fact-checking.

Nonostante il cambiamento di strategia, Google ha confermato che continuerà ad ampliare le proprie sedi in città caratterizzate da una forza lavoro diversificata.

Google manterrà comunque i gruppi di supporto per i dipendenti appartenenti a minoranze.

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Il panorama di San Francisco, in California. Foto: Pexels.com

Uno dei tanti

Questo cambiamento si inserisce in un contesto più ampio che vede molte aziende della Silicon Valley riconsiderare il proprio approccio a queste iniziative.

Il mese scorso, Meta ha sciolto la squadra dedicata alla diversità e ha interrotto gli obiettivi di rappresentanza per l’assunzione di donne e minoranze.

A questo proposito, la vicepresidente delle risorse umane, Janelle Gale, ha dichiarato che “il panorama legale e normativo negli Stati Uniti, in materia di DEI, sta cambiando”.

Anche Amazon ha annunciato a dicembre che avrebbe chiuso alcune delle sue iniziative per la diversità entro la fine del 2024.

Inoltre, ha rimosso dal proprio sito web il motto “diversità, equità e inclusione fanno bene agli affari”, seppur mantenendo riferimenti generici al tema.

Nel frattempo, alcuni azionisti hanno presentato proposte per ridurre o eliminare gli sforzi delle aziende in materia di diversità.

Ad esempio, Apple ha ricevuto una proposta dal National Center for Public Policy Research – un centro di ricerca conservatore -, che chiedeva di interrompere le iniziative di inclusione e diversità dell’azienda.

Tuttavia, l’azienda di Cupertino ha esortato i suoi azionisti di respingere questa proposta.

In un contesto di crescente dibattito su queste tematiche, la modifica o la rimozione dei programmi DEI segna un possibile cambio di rotta nelle politiche aziendali delle big tech e un ulteriore elemento di polarizzazione sociale.

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