Gli occhi di Axel Springer sul Wall Street Journal

Di il 24 Febbraio, 2025
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Il quotidiano americano e il Financial Times sono i due giornali a cui Mathias Döpfner, l'amministratore delegato del gruppo editoriale tedesco, è più appassionato

L’editore tedesco Axel Springer potrebbe essere interessato a uno dei gioielli dell’impero di Rupert Murdoch, il quotidiano statunitense Wall Street Journal.

Per ora, si tratta solo di una suggestione. A scriverlo è il Financial Times che, in un articolo pubblicato venerdì 21 febbraio, fa il punto della situazione riprendendo una propria intervista all’amministratore delegato e co-proprietario del gruppo editoriale berlinese, Mathias Döpfner.

In quell’intervista, Döpfner ha definito il giornale del gruppo di Murdoch, News Corp, uno dei due “super brand per i quali ho una grande passione”.

L’altro è proprio il Financial Times, quotidiano londinese che il magnate tedesco ha provato ad acquistare nel 2015, senza riuscirci.

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Foto: Wikimedia Commons.

Solo parole

“Non compreremmo giornali”, ha risposto l’Ad di Axel Springer quando gli è stato chiesto un commento sul possibile acquisto del Wall Street Journal, aggiungendo poi che l’idea di fare un’offerta concreta al momento rimane “altamente teorica”.

Nel più classico gioco delle parti, Döpfner ha sottolineato che “secondo le mie informazioni, il Wall Street Journal non è in vendita”, ma, nel caso in cui News Corp decidesse di valutarne la cessione, “molto probabilmente ci penseremmo su”.

Il riferimento implicito, secondo il Financial Times, è alla possibilità che Rupert Murdoch, per evitare di alimentare una lotta intestina fra i tre principali eredi alle aziende del gruppo – Lachlan, James ed Elisabeth Murdoch -, potrebbe decidere di vendere il quotidiano.

Il vero problema, comunque, sarebbe il costo.

Il quotidiano è stato acquistato da Murdoch nel 2007 per 5,6 miliardi di dollari, mentre la valutazione della divisione media di Axel Springer – che sta ultimando uno scorporo dal fondo di investimento statunitense Kkr – si aggirerebbe intorno ai 3,5 miliardi di euro.

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La sede di News Corp a New York. Foto: Flickr.

Destini incrociati

Negli ultimi dieci anni, Axel Springer – che in Europa possiede, tra gli altri, i giornali tedeschi Bilt, Die Welt, oltre al quotidiano polacco Fakt – ha fatto affari importanti oltre oceano.

Nel 2015, ha comprato la testata Business Insider per 343 milioni di dollari e, nel 2021, ha speso un miliardo di dollari per acquisire Politico.

Non è la prima volta che il gruppo editoriale tedesco viene associato al Wall Street Journal.

Già ad aprile dello scorso anno, infatti, il direttore di Semafor Ben Smith riportava la stessa notizia: uno degli obiettivi di punta di Döpfner, secondo fonti interne alla sua società, era proprio il quotidiano conservatore.

Dall’altra parte, un’altra società dei Murdoch, Fox Corporation, guidata dal figlio Lachlan – tra i successori all’impero paterno, quello con le idee politiche più vicine a Rupert – ha di recente ottenuto la proprietà di Red Seat Ventures.

Red Seat è una società di media digitali che produce i programmi e i podcast di numerose personalità di spicco dell’area di estrema destra vicine al movimento Make America Great Again – da Tucker Carlson a Bill O’Reilly e Megyn Kelly.

In un anno che si preannuncia denso di cambiamenti e novità per l’industria editoriale, si aggiunge la possibilità che due colossi come Axel Springer e News Corp, già alle prese con una situazione interna tumultuosa, decidano le sorti del quotidiano finanziario più importante d’America.

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