Le iniziative di Elon Musk alimentano sempre più le tensioni tra i colossi tecnologici e i governi, con il miliardario texano e la sua piattaforma social X al centro di un dibattito globale su come bilanciare la libertà di espressione e il rispetto delle leggi locali in un mondo sempre più connesso.
La geopolitica di Elon Musk
Elon Musk, attraverso la sua piattaforma X, precedentemente nota come Twitter, sta influenzando significativamente la scena politica globale, offrendo un sostegno aperto a leader nazionalisti e di destra come Jair Bolsonaro in Brasile, Narendra Modi in India e Javier Milei in Argentina, e corteggiando capi di governo come Xi Jinping in Cina, Benjamin Netanyahu in Israele e Recep Tayyip Erdogan in Turchia. E lo fa in primis condividendo le loro opinioni su temi delicati, dal genere all’immigrazione passando dai danni generati dal socialismo, criticando aggressivamente i loro avversari politici. Inoltre, il ruolo di Musk non si limita al solo supporto ideologico, il miliardario texano interviene attivamente nelle politiche di moderazione dei contenuti per favorire questi leader, come rivelato da ex dipendenti di X.
È sempre una questione di affari
Musk ha strategicamente negoziato vantaggi commerciali per Tesla e SpaceX, le sue imprese più redditizie. In Brasile ha aperto un nuovo mercato per Starlink, il servizio di internet satellitare di SpaceX, mentre in India ha ottenuto riduzioni sulle tariffe di importazione per Tesla. Accordi che non solo rafforzano il suo impero economico ma aumentano anche il prestigio internazionale dei leader in questione, che fanno leva su questi successi per consolidare la loro popolarità.
Contro la censura governativa
Le azioni di Musk sollevano questioni delicate. Recentemente, il patron di Tesla si è posizionato contro la censura governativa, criticando aspramente autorità pubbliche che hanno tentato di limitare la libertà di espressione su X. Recentemente, ha infatti definito il giudice della Corte suprema brasiliana Alexandre de Moraes un “dittatore” e la commissaria australiana per la eSafety Julie Inman Grant un “commissario della censura”. Episodio avvenuto durante un’udienza legale in Australia, dove X ha rimosso localmente alcuni contenuti violenti ma ha rifiutato di eliminarli a livello globale, giudicando l’approccio del governo australiano “sorprendente” e potenzialmente pericoloso per internet.
Differenze con le altre piattaforme social
La gestione delle richieste di rimozione del governo sotto la guida di Musk è diventata un punto di attrito importante. Mentre piattaforme come Meta e YouTube condividono regolarmente i dati sulle richieste governative, X ha ridotto la sua trasparenza, interrompendo la pubblicazione del suo rapporto semestrale sulla trasparenza e smettendo di inviare dati a Lumen, un database gestito dall’Università di Harvard.
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