Gallarate si candida a Capitale italiana dell’arte contemporanea 2026

Di il 27 Giugno, 2024
Gallarate si candida a Capitale italiana dell’arte contemporanea
La città di Gallarate si candida a Capitale italiana dell’arte contemporanea 2026 forte del supporto di Regione Lombardia e della collaborazione scientifica del Museo MA*GA

Facendo propria e valorizzando una tradizione di attenzione alle arti visive che affonda le proprie radici nel Secondo Dopoguerra, la città di Gallarate si candida a Capitale italiana dell’arte contemporanea 2026 forte del supporto della Regione Lombardia e della collaborazione scientifica del Museo MA*GA, uno dei più rilevanti musei d’arte contemporanea italiani.

Il progetto presentato

Il progetto, dal titolo La Cultura del Fare. Il Fare della Cultura nasce dall’idea di dare voce a una città a forte vocazione industriale che, in modo peculiare, a partire dalla seconda metà del XX secolo ha iniziato a investire in modo continuativo, strutturato e determinato sull’arte contemporanea trasformando così il tessuto urbano e l’identità storica della città.

Il progetto valorizza così un’identità concreta che, da oltre settant’anni, ha fatto dell’arte contemporanea un motore di identità, crescita e innovazione per la città e il territorio intero.

Commenta del Sindaco Andrea Cassani, a cui spetta la presentazione della candidatura

Abbiamo deciso convintamente di candidare Gallarate a diventare nel 2026 la prima capitale italiana dell’Arte Contemporanea perché, senza presunzione ma con estremo realismo, riteniamo che una città come la nostra possa essere davvero considerata un esempio di ricchezza culturale e artistica. Questa candidatura la dobbiamo ai tanti industriali della nostra città che, dallo scorso secolo, hanno in modo lungimirante prodotto ricchezza ma investito risorse importanti sulla cultura, sull’arte moderna e contemporanea, creando quella che è un motivo d’orgoglio non solo per i nostri concittadini ma per tutta la nostra regione.

In Italia sappiamo bene di essere molto fortunati, dato che vi sono molte città che godono certamente di un patrimonio artistico, culturale e architettonico superiore al nostro ma, a livello di arte contemporanea, non ci sentiamo inferiori a nessuno. E il fatto stesso che Regione Lombardia, tra tutte le città e il patrimonio artistico su cui può contare, scelga di sostenere e promuovere la nostra città è sintomatico della credibilità della nostra candidatura.

Grazie all’operosità dei tanti imprenditori che hanno investito sulla cultura del fare, facendo cultura in città abbiamo due musei, quattro teatri, due biblioteche e un conservatorio statizzato (uno dei pochi in Italia in una città non capoluogo) segno evidente che le arti sono sempre state una peculiarità che ha contraddistinto la nostra città. Noi stiamo già proseguendo nel solco di chi ci ha preceduto, investendo sulla formazione, sull’educazione e sulla cultura e riteniamo che il fatto di ottenere questo riconoscimento, nel 2026, anno in cui tra l’altro vi saranno le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina di cui l’aeroporto di Malpensa, nostro partner, sarà la porta principale per i tanti turisti e addetti ai lavori che arriveranno, porterà un indubbio beneficio a noi e a tutta l’Italia mostrando che non serve essere una grande città per fare grande cultura”.

Francesca Caruso, Assessore alla Cultura di Regione Lombardia supporta direttamente il progetto

Questa candidatura conferma l’importanza culturale di Gallarate, una città depositaria di grandi opere d’arte contemporanea conservate al Museo MA*GA, punto di riferimento per l’intera provincia di Varese. Aggiudicarsi il titolo di Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea rappresenterebbe un’opportunità straordinaria per Regione Lombardia, per aumentare la visibilità dell’intero territorio e per sviluppare una offerta culturale innovativa, dando spazio alle numerose realtà artistiche, grandi e piccole, presenti in Lombardia. La cultura può diventare un volano di sviluppo e rilancio. E questo è un passo concreto verso questa direzione.  In ogni caso sono convinta che Gallarate sia già una dei centri di riferimento italiani dell’arte contemporanea, che consoliderebbe il suo ruolo con questo prestigioso riconoscimento“.

Claudia Mazzetti, Assessore alle Attività formative della Città di Gallarate che ha direttamente seguito il Dossier

Come assessore mi impegno da otto anni affinché la città venga valorizzata in ogni suo aspetto: il nostro territorio si distingue per la straordinaria capacità di costruire e dare vita a esperienze uniche, grazie alla combinazione di una solida tradizione artigianale e industriale con una vivace scena culturale. Vogliamo trasmettere l’immagine di una città dinamica e pronta a mettersi in gioco per ritagliarsi un posto di rilievo nel mondo dell’arte contemporanea, attirando giovani artisti, critici e appassionati da tutto il mondo. Al centro di questo ambizioso progetto c’è il MA*GA, museo di arte contemporanea che merita ancor più visibilità tra i grandi musei italiani, diventando il punto di riferimento per l’arte moderna e contemporanea. Attraverso questa candidatura, Gallarate ha l’opportunità di riaffermarsi come un centro di eccellenza artistica, dimostrando all’Italia la sua vitalità e creatività. La città ospiterebbe importanti mostre, eventi e festival, creando un dialogo unico tra artisti e pubblico. Questo impegno contribuirà a formare nuove generazioni di artisti e di appassionati, consolidando il ruolo di Gallarate come polo culturale di rilevanza internazionale andando così a premiare i molti sforzi fatti dai gallaratesi”.

Mario Lainati, Presidente del Museo MA*GA, istituzione a cui è stata affidata la direzione scientifica del progetto

Durante il mio insediamento mi è stato chiesto quali sarebbero stati i programmi per la mia presidenza. Ritengo che questa candidatura sia una risposta eloquente. Ringrazio personalmente il Sindaco, la Città e la Regione Lombardia per la fiducia accordata all’Istituzione che rappresento. Tutto il nostro impegno è volto a restituire al Paese intero l’idea di una città in cui l’arte e la cultura abbiano un profondo potere trasformativo”.

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