Fox News e governo USA: il confine tra media e politica è sempre più sottile

Di il 14 Novembre, 2024
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La nomina di Pete Hegseth, conduttore di Fox News, alla guida del Pentagono ha sollevato numerose preoccupazioni anche tra gli alleati

Il rapporto tra Fox News e l’amministrazione Trump è andato, secondo l’opinionista del Guardian Margaret Sullivan, oltre la tradizionale collaborazione tra media e politica, arrivando a una vera e propria fusione. Il presidente eletto, infatti, ha recentemente nominato Pete Hegseth, conduttore di Fox, alla guida del Pentagono, lasciando sbalorditi persino i suoi stessi colleghi della rete televisiva.

Come racconta l’esperto di media Brian Stelter, autore di due libri sulla rete televisiva controllata da Murdoch, uno dei conduttori di Fox News ha confidato in privato i propri dubbi sulla preparazione di Hegseth, che ora dovrà gestire l’esercito americano.

Non è un caso isolato

Secondo Sullivan, questa nomina non è un caso isolato, ma fa parte di una tendenza che si è sviluppata negli anni. Durante il primo mandato di Trump, almeno 20 figure legate a Fox hanno assunto incarichi governativi, passando da ruoli televisivi a posizioni di potere nella Casa Bianca. 

Un esempio emblematico è quello di Bill Shine, ex dirigente di Fox coinvolto in uno scandalo per molestie sessuali. Nonostante le controversie, Shine ha trovato un ruolo di primo piano come vicecapo di gabinetto per la comunicazione alla Casa Bianca di Trump. Sullivan sottolinea come questa dinamica renda difficile a chiunque lasci Fox di ottenere un lavoro in un’altra realtà, ma al contempo faciliti l’ingresso nell’amministrazione Trump.

Le fake new di Fox

“La visione del mondo del presidente è plasmata dalle ore di programmazione Fox che guarda ogni giorno, portandolo a considerare l’impiego a Fox come un prerequisito importante per le assunzioni”, ha scritto nel 2019 Matt Gertz di Media Matters for America.

Secondo Sullivan, l’affinità tra Fox e Trump si basa anche su una visione “fluida” della realtà. Fox, infatti, ha diffuso fake news su temi delicati, come le elezioni del 2020, ed è stata poi costretta a pagare quasi 800 milioni di dollari a Dominion Voting Systems in seguito a una causa per diffamazione.

Senza Fox, Trump non sarebbe mai diventato presidente

Fox sta rafforzando, continua Sullivan, la sua posizione di mercato, abbandonando la missione giornalistica per costruire un modello informativo che appare sempre più allineato agli interessi politici di Trump. Secondo l’opinionista del Guardian, questa fusione tra media e politica è vantaggiosa sia per Trump che per Fox, ma non per la democrazia americana.

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