Fondazione Cariplo, Fondazione Vismara e 16 Fondazioni di Comunità aprono le porte ad adolescenti e giovani

Di il 16 Aprile, 2024
2,250 milioni di euro per sostenere i percorsi di crescita di preadolescenti, adolescenti e giovani a partire dagli oratori
(nella foto Giovanni Azzone, Presidente di Fondazione Cariplo) 

Fondazione Cariplo, in collaborazione con la Fondazione Peppino Vismara e le 16 Fondazioni di Comunità promuove la sua attività filantropica puntando sulle giovani generazioni con il nuovo bando “Porte Aperte”, per potenziare e rinforzare l’offerta educativa rivolta a preadolescenti, adolescenti e giovani, con un’attenzione particolare agli oratori quali spazi di attivazione della comunità: un impegno che assegna al territorio lombardo e delle province di Novara e Verbania risorse pari a 2.250.000 milioni di euro.

I cambiamenti avvenuti negli ultimi anni, legati in particolare alla presenza sempre più pervasiva del digitale e dei social network, uniti allo scenario di “policrisi” che stiamo vivendo – caratterizzato dagli effetti della pandemia, dalle guerre e conflitti più prossimi che in passato, dalle trasformazioni demografiche, dall’aumento delle disuguaglianze – stanno avendo forti ripercussioni sia sui percorsi di vita di ragazze e ragazzi, che sulla tenuta “educativa” degli adulti di riferimento.

A queste difficoltà, si aggiunge la fatica delle istituzioni a investire in politiche giovanili adeguate al nuovo scenario e una diversa propensione delle persone adulte a mettere a disposizione tempo e competenze per la propria comunità e per animare spazi inclusivi e aperti.

Per il Presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Azzone, gli oratori operano nelle nostre comunità. Sono animati da persone che hanno a cuore i nostri ragazzi. Sono luoghi disposti all’accoglienza e capaci di offrire occasioni di integrazione, per quei bambini e quei giovani che soffrono per mancanza di relazioni, italiani e stranieri. Spesso lo fanno attraverso momenti di sport, o di aggregazione, con la musica e con attività di diverso tipo. Chi ne ha la responsabilità, siano religiosi o laici, sono persone che dedicano il loro tempo a rafforzare le comunità, mirando al tenere unite le famiglie. Sono una rete fitta e diffusa, presente praticamente ovunque. Agiscono spesso potendo contare solo sulle loro forze, coi volontari. Vanno sostenuti ed aiutati. Crediamo siano un’infrastruttura sociale strategica, insieme ad altri luoghi, senza i quali l’impoverimento delle relazioni sarebbe probabilmente ancor più accentuato”.

Il bando Porte aperte intende sostenere le iniziative in risposta ai bisogni educativi, di socializzazione e di protagonismo delle nuove generazioni. I progetti – valorizzando gli oratori esistenti in connessione con gli altri soggetti del territorio – dovranno: promuovere spazi attrattivi, aperti e accessibili per preadolescenti, adolescenti e giovani in cui realizzare attività educative e socializzanti, favorire opportunità d’incontro tra pari e con gli adulti e sostenere iniziative di protagonismo giovanili, nonché coinvolgere, attivare e sostenere la comunità al fine di sollecitare una responsabilità educativa diffusa.

La nostra Fondazione è tradizionalmente vicina alla proposta educativa offerta dagli oratori – ha commentato Paolo Morerio, Presidente Fondazione Peppino Vismara – e, negli anni, ne ha sostenuti diversi affinché potessero esprimere al meglio il proprio ruolo nei confronti delle giovani generazioni, contribuendo ad adeguare spazi ed iniziative ai nuovi interessi e bisogni di cui via via i giovani si facevano portatori. Considerato l’impegno dell’intervento (per numerosità degli oratori e vastità dei territori coinvolti) abbiamo pertanto colto con estremo favore la disponibilità di Fondazione Cariplo e delle Fondazioni di Comunità ad unire gli sforzi affinché si possa offrire uno strumento di sostegno che, pur nella sua sperimentalità, possa spingere gli oratori ad “aprire le proprie porte”, a “contaminare” ed a farsi “contaminare” dalle diverse esperienze presenti nelle varie comunità che abbiano a cuore la crescita e la formazione delle nuove generazioni. Ci auguriamo che il coinvolgimento delle Pastorali Giovanili Diocesane e l’ascolto delle istanze provenienti da diversi parroci possano tradursi in progettualità realmente innovative capaci di generare occasioni di aggregazione e socializzazione per i giovani restituendo agli oratori il ruolo di presidio educativo aperto e di facile fruizione ma, al contempo, di stimolare anche un responsabile coinvolgimento degli adulti, indispensabile in un processo di costruzione della “comunità educante” che è il fine ultimo di questo intervento”.

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