Mentre l’Europa si prepara alle elezioni, cresce l’intensità delle campagne di disinformazione, principalmente russe, che prendono di mira il cuore democratico del Vecchio Continente. Il Parlamento europeo ha registrato un incremento notevole di notizie false diffuse principalmente attraverso piattaforme social come Facebook, Instagram, WhatsApp e TikTok. L’obiettivo sembra chiaro: sminuire la credibilità dell’Unione europea e aumentare l’astensionismo tra gli elettori.
La portata delle campagne di disinformazione
La disinformazione non colpisce a vuoto, ma si concentra sui principali stati membri come Germania, Francia e Italia, quest’ultima particolarmente bersagliata. Il contenuto di queste campagne spazia dal sostegno a partiti estremisti e antisistema a teorie del complotto sulle politiche sanitarie e ambientali dell’UE. Inoltre, questi attacchi sono spesso collegati ad indagini giudiziarie che svelano possibili collusioni tra partiti nazionali e interessi russi.
La portata di questa guerra ibrida si legge nei dati: solo nel mese di maggio e solo sulle piattaforme di Meta, almeno 275 profili “Pro-Russia” hanno colpito principalmente Italia (1,5 milioni di account raggiunti), Francia (quasi un milione di account), Germania (oltre 400 mila) e Polonia (quasi 400 mila).
Putin ha negato qualsiasi coinvolgimento, dicendo all’Ansa che “Non facciamo disinformazione sulle elezioni Ue”. Per quanto riguarda l’Italia, ha aggiunto che “Da voi non si diffonde una russofobia da cavernicoli”.
Gli sforzi del Parlamento europeo per contrastare la disinformazione
“Noi siamo pronti a reagire e non abbiamo paura”. Così il Parlamento europeo, che si è attrezzato per contrastare la disinformazione, mettendo in campo uffici specializzati, creati in collaborazione con tutti i 27 paesi membri, per intercettare e neutralizzare questi attacchi. La consapevolezza che le campagne più aggressive coincidano spesso con i giorni prima del voto ha aperto le porte a un periodo di alta vigilanza. Le preoccupazioni non si limitano al volume delle fake news che potrebbero circolare, ma si estendono alla crescente efficacia delle tecniche impiegate, che includono l’uso avanzato degli strumenti di intelligenza artificiale.
Questi attacchi non sono episodi isolati, ma fanno parte di una strategia più ampia e persistente che vede l’Europa come bersaglio di una campagna pluriennale. I cittadini europei si trovano a dover affrontare una minaccia costante e poco visibile: la disinformazione non è solo un riflesso di dispute politiche tradizionali, ma è il risultato di una guerra ibrida, sottilmente orchestrata da forze esterne, principalmente Russia e Cina.
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