Il livello record di precipitazioni di neve e pioggia registrato nel nord Italia nei primi messi dell’anno ha permesso a Enel, la società leader nel settore energetico guidata da Flavio Cattaneo, di aumentare del 53% la generazione di energia elettrica da fonti idroelettriche nel primo trimestre del 2024.
Nello stesso periodo è cresciuta del 60,7% anche la generazione da impianti fotovoltaici – oggetto proprio in questi giorni di un confronto acceso tra associazioni di settore e Governo e anche tra diversi ministeri della compagine governativa di Giorgia Meloni – e in misura minore quella geotermica (3%).
Una buona notizia per tutto il mondo della sostenibilità è rappresentata dalla flessione del 90,7% della produzione di energia elettrica attraverso impianti a carbone e del 40% di quelli a gas. Con queste percentuali – contenute nel report del gruppo elettrico sui dati operativi a fine marzo 2024 – produzione complessiva di energia rinnovabile prodotta da Enel sale del 34,1&, mentre scende del 9,7% quella da fonti termiche.
Il fotovoltaico e il compromesso del Governo
Per quanto riguarda in particolare il fotovoltaico, va registrato l’accordo raggiunto dopo le polemiche relative agli impianti a terra, che secondo il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida rischiano in mancanza di regolamentazione di pregiudicare la produzione agricola italiana. Dopo un confronto acceso, anche con il titolare dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il Consiglio dei Ministri ha deciso di bloccare le nuove installazioni fotovoltaiche con moduli a terra, almeno quelle che Lollobrigida ha definito “selvagge”.
Il compromesso prevede lo stop all’installazione di pannelli a terra nei terreni produttivi; via libera invece allo sviluppo delle rinnovabili in aree come cave o miniere cessate, nei terreni nella disponibilità delle Fs o dei gestori aeroportuali, nelle aree interne agli impianti industriali o agli stabilimenti produttivi (o entro un perimetro di 500 metri da questi). Si potranno realizzare anche impianti anche nelle aree adiacenti alla rete autostradale.
Un accordo che vede riconosciute e premiate le preoccupazioni del Ministro Francesco Lollobrigida a tutela di un settore importante e spesso dimenticato come quello dell’agricoltura italiana.
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