Bloomberg ha preso provvedimenti disciplinari contro diversi giornalisti coinvolti nella violazione di un embargo stabilito dall’amministrazione Biden relativo allo scambio di prigionieri avvenuto la settimana scorsa, definendola una “chiara violazione degli standard editoriali“.
John Micklethwait, direttore dell’agenzia, ha comunicato via email al personale che Bloomberg ha sanzionato i giornalisti dopo un’indagine interna, affermando che l’agenzia avrebbe “rivisto i propri processi per evitare che simili errori si ripetano in futuro“.
Nell’email non sono stati specificati i dettagli delle misure disciplinari né i nomi dei coinvolti.
La dinamica dell’articolo e le dichiarazioni
Giovedì, alle 7:41, Bloomberg ha pubblicato un articolo dettagliato sul complesso scambio di prigionieri che ha portato al rilascio di Evan Gershkovich, giornalista del Wall Street Journal, e di altri detenuti.
Secondo quanto riportato dal New York Times, Jennifer Jacobs, reporter senior della Casa Bianca e firma dell’articolo, sarebbe stata licenziata.
Jacobs ha scritto in un post sui social media che “l’idea che io possa aver messo a rischio la sicurezza di un collega giornalista è profondamente sconvolgente e difficile da esprimere. Non ho mai agito in modo da violare consapevolmente l’embargo dell’amministrazione o mettere a rischio chiunque fosse coinvolto“, ha scritto Jacobs. “I giornalisti non hanno l’ultima parola su quando una storia viene pubblicata o con quale titolo”.
— Jennifer Jacobs (@JenniferJJacobs) August 5, 2024
“Pubblichiamo migliaia di storie ogni giorno, molte delle quali sono notizie di ultima ora“, ha scritto il direttore John Micklethwait. “Prendiamo molto seriamente l’accuratezza. Ma abbiamo anche la responsabilità di fare la cosa giusta. In questo caso non l’abbiamo fatta“.
Cosa comporta l’embargo
Nel linguaggio giornalistico, il termine “embargo” si riferisce al divieto di divulgare una notizia fino a un determinato momento. Il rispetto di un embargo è considerato una questione etica fondamentale, soprattutto nei media anglosassoni, poiché spesso serve anche a salvaguardare la fonte dell’informazione. In questo specifico episodio, l’embargo era stato impostato direttamente dal governo degli Stati Uniti, con l’intento di prevenire la pubblicazione anticipata di articoli che avrebbero potuto influenzare negativamente l’esito di uno scambio.
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