Dibattito Vance-Walz, ai candidati vicepresidenti il fact-checking  

Di il 30 Settembre, 2024
walz vance
Dopo le forti critiche ad ABC News per la gestione del fact-checking durante il dibattito Trump-Harris, CBS News opta per una nuova strada: i candidati vicepresidenti faranno fact-checking

Martedì 1 ottobre, CBS News ospiterà il terzo dibattito della campagna elettorale. Questa volta, i protagonisti sono i candidati alla vicepresidenza JD Vance e Tim Walz. Ma non è l’unica novità: a fare il fact-checking saranno i candidati stessi, non i moderatori

Come funzionerà il dibattito?

I due moderatori Norah O’Donnell e Margaret Brennan non interverranno per verificare la veridicità delle affermazioni di Vance e Walz, poiché saranno i candidati stessi a correggere eventuali dichiarazioni errate fatte dall’avversario durante i momenti di replica. La CBS ha comunque previsto un sistema di fact-checking in tempo reale attraverso “CBS News Confirmed” che fornirà aggiornamenti su un blog live e sui social media.

Inoltre, a differenza dei dibattiti presidenziali precedenti, i microfoni dei candidati non saranno spenti mentre l’avversario parla. Ciò potrebbe favorire scambi più autentici, ma anche il rischio che i candidati si sovrappongano nelle loro risposte creando confusione. La CBS ha comunque riservato il diritto di disattivare i microfoni qualora fosse necessario. 

Ogni candidato avrà due minuti per le dichiarazioni finali, con JD Vance che, dopo aver vinto il lancio di una moneta virtuale, ha scelto di pronunciare l’ultimo discorso.

La strategia di CBS News: alla ricerca di un equilibrio tra imparzialità e fact-checking

Le modalità del dibattito segnano un cambio di strategia del canale di notizie di proprietà di Paramount, che ha deciso di non rischiare facendo fact-checking in tempo reale. Durante il dibattito presidenziale di settembre organizzato da ABC, i moderatori avevano corretto più volte le affermazioni di Donald Trump, suscitando l’indignazione dell’ex presidente e dei suoi sostenitori, che l’avevano considerata un’azione a favore della candidata democratica.

Tuttavia, anche questa decisione solleva alcuni dubbi. Angie Drobnic Holan, direttrice della rete internazionale di fact-checking del Poynter Institute, sostiene che l’approccio delega ai candidati una responsabilità giornalistica: “Ci vuole coraggio giornalistico per verificare i fatti dei candidati. Credo che evitare la controversia non debba essere il primo obiettivo della rete“.

Riguardo a Harris e Trump, non è ancora chiaro se ci saranno altre opportunità per vederli insieme sullo stesso palco prima delle elezioni del 5 novembre. La candidata democratica ha accettato un invito da parte di CNN per un altro dibattito il 23 ottobre, mentre il tycoon lo ha rifiutato. Nel frattempo, il programma “60 Minutes” della CBS sta cercando di ottenere interviste con entrambi i candidati, che potrebbero andare in onda il 7 ottobre, ma nessuno dei due ha ancora confermato la propria partecipazione.

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