Gli Stati Uniti hanno gli occhi puntati addosso, le elezioni Presidenziali rappresentano lo show per eccellenza della politica internazionale. Nulla è più attraente della quotidiana rissa tra Repubblicani e Democratici.
Motivo per il quale, mentre in Italia probabilmente il faccia a faccia Meloni-Schlein non si terrà mai con grande rammarico di Bruno Vespa, negli USA hanno deciso addirittura di raddoppiare con due nuovi incontri in tv.
La domanda che sorge spontanea è: hanno ancora senso i dibattiti televisivi?
Alla notizia di uno scontro verbale tra Trump e Biden i giornalisti americani di settore si sono sfregati le mani pronti a condire i loro articoli con nuovi aneddoti per i prossimi sei mesi.
Privati di una vera competizione durante la stagione delle primarie, vista la rapidità con cui Trump e Biden hanno sconfitto i loro avversari, la prospettiva di un confronto il 27 giugno sulla CNN e un altro il 10 settembre sulla ABC ha fatto esultare i giornalisti d’oltreoceano e lobbisti.
Va detto che i media americani sono in grado di riempire pagine e pagine con roboanti titoloni con notizie non sempre vere sulla campagna elettorale, anche se in effetti non accade nulla di significativo da commentare.
Tuttavia, nulla li esalta di più che un faccia a faccia presidenziale soprattutto se programmato con mesi di anticipo rispetto alla data prevista.
È un colpo particolarmente significativo per la CNN e la ABC, che sicuramente promuoveranno questi dibattiti con grande enfasi.
Ma che impatto avranno sulla campagna elettorale dei due candidati?
La verità è che ormai, per il tenore delle domande e delle risposte, i dibattiti presidenziali sono diventati per lo più uno spettacolo mediatico dove i due candidati urlanti si recriminano colpe e cercano di portare punti al proprio tabellone.
La realtà dei fatti, come riportano parecchi sondaggi politici e spin doctor americani, è che i dibattiti non servono per conoscere i candidati e le loro idee, anche perché parliamo delle due personalità più conosciute degli ultimi decenni con una copertura mediatica capillare, ma di un momento di bagarre mediatica.
Allora perché insistere?
Uno dei motivi per cui i dibattiti potrebbero effettivamente avere importanza quest’anno, forse l’unico, è l’età di Biden. I sondaggi mostrano che l’opinione pubblica è preoccupata che il Presidente possa essere troppo vecchio per svolgere il compito, e la performance di Biden potrebbe fare molto per dissipare questi timori o confermarli. Lato Repubblicani, difficilmente Trump declinerebbe l’offerta di stare sotto i riflettori per qualche ora.
A meno che Trump non cambi il suo comportamento o Biden non diventi improvvisamente il nuovo guru dell’orazione, i dibattiti della CNN o della ABC non cambieranno le sorti delle elezioni americane e non spingeranno, con molta probabilità, altre persone ad andare a votare.
Possiamo dunque fare un applauso alla CNN e la ABC per il colpaccio mediatico e ai nostri amici della stampa americana per il miglioramento del loro lavoro, sembra però che a perdere siano sempre e solo gli elettori.
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