Chi è Jeff Yass, il miliardario che vuole salvare TikTok

Di il 24 Aprile, 2024
Jeff Yass, che detiene circa il 15% di ByteDance, vede la sua fortuna a rischio a causa del disegno di legge firmato da Biden che costringe la società proprietaria di TikTok a cedere le proprie quote

Jeff Yass, miliardario vicino al partito repubblicano, potrebbe vedere la sua fortuna, stimata in 30 miliardi di dollari, messa a rischio a causa delle tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina. La sua società, Susquehanna International Group (SIG), detiene circa il 15% di ByteDance, valutato intorno ai 40 miliardi di dollari, un investimento nato con un semplice schizzo su un tovagliolo in un bar di Pechino più di dieci anni fa. Secondo il Wall Street Journal, Yass avrebbe un altro 7% di Bytedance a titolo personale.

Yass ha costruito SIG puntando su scommesse piccole ma ad alto potenziale di rendimento, strategia che ha reso la sua società un market maker in più di 600 società quotate in borsa, tra cui Alphabet, Microsoft e Goldman Sachs. Ma il miliardario si trova ora a dover navigare le acque turbolente della politica internazionale.

Il destino di TikTok, la piattaforma di video brevi di proprietà di ByteDance, è intrinsecamente legato alle manovre politiche di Washington, dove Biden oggi ha firmato il disegno di legge che costringe ByteDance a cedere le proprie quote entro nove mesi, pena il divieto dell’app sul suolo americano.

La decisione arriva in un momento in cui Yass ha aumentato significativamente le sue donazioni, versando oltre 46 milioni di dollari ai candidati repubblicani, diventando così il maggiore finanziatore di questo ciclo elettorale. Tra i contrari al disegno di legge 15 repubblicani, di cui circa la metà è legata al Club for Growth, che ha ricevuto una donazione di 16 milioni di dollari da Yass, o al Protect Freedom Pac, cui Yass ha donato 6 milioni di dollari.

Nel frattempo, Trump, che una volta tentò di vietare TikTok, ha recentemente cambiato posizione, suggerendo che un divieto potrebbe far comodo a competitor come Facebook, che lo bannò a seguito dell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Dichiarazione che è arrivata proprio dopo aver incontrato Yass, ma entrambi negano di aver discusso di TikTok.

 

OPINIONE

Anche se TikTok sparisse domani, è improbabile che ciò causerebbe una crisi dei video brevi. YouTube ha dichiarato a settembre che il suo formato Shorts ha più di 70 miliardi di visualizzazioni giornaliere. Mentre nel mondo di Meta, stando alle parole di Mark Zuckerberg pronunciate lo scordo febbraio, gli utenti ricondividono reels 3,5 miliardi di volte al giorno.

Nonostante TikTok rimanga estremamente popolare tra i giovani americani, la piattaforma cinese ha notato un rallentamento nella crescita negli ultimi mesi, segnando un cambio di tendenza rispetto al passato, quando guadagnava utenti a un ritmo più veloce di quello con cui ne perdeva.

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