Ancora increduli sull’esito delle elezioni politiche in Francia della scorsa settimana che davano l’estrema destra favorita, cerchiamo di capire quali attori hanno influenzato l’opinione pubblica. Il dibattito su chi dovrà governare il Paese senza una maggioranza assoluta è ancora acceso. La vittoria non schiacciante della sinistra francese può essere interpretata osservando il comportamento di alcuni media.
Cyril Hanouna e l’incertezza politica
Uno dei modi per comprendere i recenti tumulti e le tensioni politiche in Francia è osservare Cyril Hanouna, noto conduttore televisivo e radiofonico, personaggio chiave nell’impero mediatico di Vincent Bolloré. Hanouna, 49enne, conduce il programma in diretta “Touche Pas à Mon Poste!” (Non toccare il mio canale TV!), un mix populista che parla di attualità, attira milioni di spettatori ogni giorno ed è accusato di essere incline all’estrema destra.
L’influenza di Vincent Bolloré
Dietro questo show di successo, come abbiamo detto, c’è Vincent Bolloré, magnate miliardario dei media spesso paragonato a Rupert Murdoch. Durante la campagna elettorale di giugno, Bolloré ha promosso un’agenda politica conservatrice attraverso i suoi canali mediatici, tra cui CNEWS, Journal du Dimanche e Europe 1. Hanouna, ex comico ed entertainer, è diventato il braccio destro dell’impero di Bolloré, riuscendo a raggiungere un pubblico giovane e la classe operaia.
Il programma di Hanouna e la politica
Il programma di Hanouna riflette la società francese e non si limita alla politica. In un set colorato, Hanouna guida discussioni sugli eventi del giorno, spesso focalizzandosi su ciò che è di tendenza sui social media: crimini violenti, restrizioni sugli abiti musulmani nelle scuole o celebrità.
Quando il presidente Emmanuel Macron ha indetto elezioni anticipate, Hanouna ha lanciato un programma radiofonico politico quotidiano chiamato “On marche sur la tête” (È tutto sottosopra). L’autorità di regolamentazione radiotelevisiva francese non ha esitato nell’emettere un avviso accusando il programma di essere di parte: più della metà dei 29 politici intervistati erano di estrema destra, mentre la sinistra era trattata in modo critico e spesso dispregiativo.
Impatto sociale di Hanouna
Claire Sécail, accademica che ha studiato il programma di Hanouna, afferma che lo show ha contribuito alla polarizzazione della società, alimentando controversie e incoraggiando scontri tra gli ospiti per aumentare gli ascolti. Sécail ha detto: “È una camera di risonanza populista. Inizialmente pensi che Hanouna sia un pagliaccio, ma c’è un vero progetto politico dietro, quello di Vincent Bolloré, che demonizza l’estrema sinistra per normalizzare l’estrema destra“.
Hanouna ha affermato più volte che la sua missione è dare voce a persone provenienti da diversi contesti, non solo alle élite parigine. Nel suo programma sono apparse donne con il velo musulmano, tassisti e vittime di reati. Ha inoltre dichiarato che più volte ha invitato esponenti della sinistra e del centro, ma che questi hanno sempre rifiutato.
L’evoluzione del programma
Nel 2018, Hanouna è stato tra i primi a invitare in TV i manifestanti dei gilet gialli, amplificando il movimento nato dalla tassa sulla benzina, una politica molto discussa di Macron. Nel 2022, Hanouna si è scontrato con Louis Boyard, un ex commentatore del suo programma diventato deputato di La France Insoumise (LFI). Quando Boyard ha criticato Bolloré, Hanouna ha risposto insultandolo pesantemente, portando a una multa di 3,5 milioni di euro per il canale da parte dell’autorità di regolamentazione radiotelevisiva francese.
Ulteriori violazioni, come dare voce a teorici della cospirazione e riportare fake news, hanno portato a un totale di 7,5 milioni di euro di multe per il canale di Bolloré.
Un costo molto alto per un risultato non del tutto soddisfacente.
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