Chi è Alex Jones, il re delle teorie del complotto in America

Di il 23 Giugno, 2024
Alex Jones teorie del complotto america
La sua fan base lo segue da 100 stazioni radio in tutti gli Stati Uniti, oltre che attraverso il sito web Infowars e i suoi canali social

Alex Jones, noto come il più grande fautore delle teorie del complotto in America, ha costruito un seguito imponente con ricavi annuali che raggiungono gli 80 milioni di dollari. La sua fan base lo segue da 100 stazioni radio in tutti gli Stati Uniti, oltre che attraverso il suo sito web Infowars e i suoi canali social.

Il futuro economico di Jones

Recentemente, il futuro economico di Jones è diventato incerto. Un giudice del Texas ha stabilito il pignoramento delle sue proprietà per risarcire 1,5 miliardi di dollari alle famiglie delle vittime della sparatoria di Sandy Hook. Inoltre, la sua istanza di bancarotta è stata respinta dal tribunale.

Jones è stato accusato di diffamazione per aver affermato che la sparatoria alla scuola elementare Sandy Hook del 2012, che ha causato la morte di 20 bambini e sei insegnanti, fosse una farsa. Nonostante ciò, Jones continua a sostenere di essere “un uomo onesto” nel suo show su Infowars.

Le origini dell’impero cospirazionista

Nato nel 1974 a Dallas, Jones ha iniziato la sua carriera televisiva negli anni ’90 su un canale pubblico, trasmettendo teorie complottiste sul governo degli Stati Uniti e il Nuovo Ordine Mondiale. Nel 1996, ha iniziato a lavorare per la stazione radio KJFK ad Austin, ma è stato licenziato tre anni dopo. Successivamente, ha creato il sito web Infowars, da cui ha continuato a diffondere le sue teorie.

L’evoluzione di Infowars

Nel 2004, Jones aveva due dipendenti e un piccolo ufficio nel sud di Austin. Nel 2007, ha fondato Free Speech Systems, la società che gestisce la sua attività sui media. Già nel 2010, Jones contava oltre 60 dipendenti.

La sua azienda oggi gestisce quattro studi ad Austin che trasmettono i suoi spettacoli e un magazzino per la vendita di integratori alimentari, che rappresentano l’80% del fatturato dell’azienda.

La battaglia contro i social media

Dopo che le famiglie delle vittime di Sandy Hook hanno fatto causa a Jones nel 2018, molte piattaforme di social media, tra cui Facebook, Twitter e YouTube, hanno chiuso i suoi profili. Tuttavia, X (ex Twitter), sotto la guida di Elon Musk, continua a ospitare i contenuti di Jones.

Resilienza mediatica

Nonostante i suoi problemi giudiziari, Jones continua a mantenere un successo costante. I suoi video raccolgono ancora molti consensi e la sua fama mondiale non sembra risentirne, dimostrando la sua resilienza nel panorama mediatico e la fedeltà del suo pubblico.

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