ChatGPT, aiutami a vincere le elezioni

Di il 27 Novembre, 2024
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L’intelligenza artificiale in politica non è sempre negativa e può perfino rendere le democrazie più inclusive

Immagini manipolate, video creati dal nulla, audio falsi. I rischi che l’intelligenza artificiale pone in qualsiasi ambito sono amplificati nel mondo della politica. Favoriscono la polarizzazione, attraverso campagne social incentrate su un target specifico, screditano l’avversario diffondendo deepfake. Basta vedere quello che è accaduto nell’ultima campagna elettorale statunitense, con contenuti alterati – quando non inventati – condivisi da Elon Musk e lo stesso Donald Trump.

L’IA, però, non è solo questo, anzi. Il suo potenziale, se utilizzato in modo adatto può aiutare le democrazie. Wired si è chiesto come.

Per una comunicazione politica più accessibile

La tesi del magazine statunitense è semplice. In un ambiente così competitivo e non paritario come quello politico, ogni vantaggio, anche il più piccolo, conta. E quindi verrà utilizzato.

Per un candidato in un’elezione locale, con pochi mezzi economici a disposizione, l’IA può rappresentare l’unico strumento possibile. L’esempio portato da Wired è quello di Jason Palmer, un candidato nelle Samoa Americane, che è riuscito a battere Joe Biden nelle primarie democratiche dello scorso marzo grazie a messaggi generati dell’IA e a un avatar online creato con l’intelligenza artificiale.

Ancora, in India, il primo ministro Narendra Modi utilizza l’intelligenza artificiale per tradurre i suoi discorsi in diverse lingue in diretta, per arrivare a quante più persone possibile.

Simili, forse troppo

Il grande punto interrogativo nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nell’ambito della comunicazione politica riguarda la capacità dell’IA di codificare e formulare giudizi simili all’uomo e dunque risposte sempre più sovrapponibili a quelle dell’essere umano.

L’IA viene quindi messa a disposizione di partiti e dunque di ideologie, proposte politiche e, spesso, è utilizzata per screditare gli avversari politici. La conseguenza più logica, secondo Wired, sarà un aumento della polarizzazione e delle discriminazioni, anche a livello sociale.

Che lo si voglia o no, l’intelligenza artificiale, già presente nella quotidianità delle persone, pervaderà le attività di ogni giorno. E ogni giorno lo farà in modo sempre più efficace. Non soltanto partiti politici, ma anche altri soggetti fondamentali nella vita collettiva, come legislatori, avvocati, giudici, lobbisti e giornalisti la impiegheranno nel loro lavoro.

A quel punto, la scommessa da vincere sarà riuscire a evitare che l’aumento delle divisioni provocate da un utilizzo partigiano dell’IA prevalga sulle sue potenzialità di inclusione sociale.

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