Urbano Cairo, uno dei pochi editori puri rimasti, proprietario del Corriere della Sera e del Torino Football Club, miete successi di continuo nel suo settore ma, paradossalmente, fatica ad emergere nella classifica Top Manager Reputation, graduatoria pubblicata mensilmente sul Corriere Economia che prende in esame l’identità digitale dei manager calcolandone l’impatto reputazionale.
Nonostante un ottimo esercizio 2023 per il Gruppo Rcs, con un risultato netto di 57 milioni, in aumento dai 50,1 rispetto al 2022, il Presidente era sceso a marzo al 13° posto della graduatoria. Peggio di lui – fra i top 15 – solo De Meo di Renault e Labriola di Tim, alle prese all’epoca con grane infinite.
E’ vero che la classifica comprende 180 posizioni, ma 13° sui 15 visibili nella classifica era davvero un po’ pochino, anche approfondendo il modello di calcolo, basato su oltre 100 parametri: come capacitarsi poi che alla discesa di Cairo, di due posizioni, corrispondesse a marzo un salto di sette di Miuccia Prada “grazie ai numerosi articoli sulla sua vision e i suoi successi”. Articoli pubblicati magari, ironia della sorte, proprio sul Corriere di Cairo?
Top Manager Reputation non è farina del sacco del Corriere, ma un prodotto esterno, curato da Andrea Barchiesi, che si definisce “ingegnere elettronico prestato al marketing e alla comunicazione, esperto della reputazione digitale e web intelligence” e proprio alla intelligence Top Manager Reputation ha fatto ricorso ad aprile facendo salire Cairo all’11° posto.
Grande soddisfazione oggi vederlo ancora in crescita al 9° posto della classifica di maggio. Per molto, ma molto meno, altri editori romani tempo 30 giorni e si sarebbero fatti saltare la mosca al naso. Ma quelli non sono puri. Come editori, s’intende.