La piattaforma Post News, concepita come alternativa a Twitter, ha annunciato la sua chiusura (31 maggio), segnando la fine di un’ambiziosa sperimentazione nel mondo dei social media. Lanciata a novembre del 2022 con il supporto finanziario del colosso del venture capital Andreessen Horowitz, Post News è stata ideata da Noam Bardin, ex CEO di Waze, con la promessa di trasformare il consumo di contenuti editoriali.
Sin dalla sua introduzione in versione beta, Post News si è distinta per una politica di zero pubblicità, proponendo un modello economico basato sui micropagamenti. Gli utenti avevano la possibilità di accedere a contenuti a pagamento di importanti testate come Fortune, Business Insider, Wired e The Boston Globe, pagando solo pochi centesimi per articolo, senza la necessità di sottoscrizioni o abbonamenti.
Nonostante l’innovazione e l’iniziale entusiasmo, con l’iscrizione di circa 430.000 utenti all’inizio del 2023 dopo la rimozione della lista di attesa, la piattaforma non ha raggiunto una crescita sostenibile. “Abbiamo creato una comunità priva di tossicità, un luogo dove gli editori si sentivano coinvolti e una piattaforma che ha validato molte ipotesi sui micropagamenti e sulla propensione dei consumatori a pagare per singoli articoli”, ha scritto Bardin. Tuttavia, ha ammesso che “un’impresa rivolta ai consumatori deve essere subito accolta dai consumatori, e purtroppo non siamo riusciti a sviluppare il mix di prodotto giusto per questo approccio”.
La decisione di chiudere Post News non solo solleva questioni sul futuro dei micropagamenti nel giornalismo, ma lascia dietro di sé interrogativi sulla capacità dell’industria dei media di adattarsi a modelli di business alternativi, ponendo fine a un capitolo che molti speravano potesse aprire nuove frontiere per l’editoria digitale.
Post News non è stata l’unica piattaforma a lottare nel tentativo di affermarsi come alternativa a Twitter. Un altro concorrente, Pebble, ha chiuso nel novembre 2023. Dall’altro lato, diverse realtà continuano a esistere, tutte inserite nel contesto del fediverso e quindi aperte alla condivisione reciproca di contenuti tra diverse reti sociali. Tra le piattaforme decentralizzate che mantengono il loro slancio troviamo Mastodon e Bluesky.