Buon compleanno YouTube. Passato, presente e futuro della piattaforma

Di il 14 Febbraio, 2025
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Vent’anni fa, a San Valentino, nasceva il social media dei video. Oggi si regala una promessa: investire in IA e diventare la televisione globale del futuro

Oggi, 14 febbraio 2025, i cioccolatini e le rose saranno targate YouTube, che festeggia il suo ventesimo compleanno. La piattaforma, ideata da tre ex-dipendenti di Paypal, Steve Chen, Chad Hurley e Jawed Karim, del resto era nata per far incontrare le persone facendole presentare con un video.

Il primo, che oggi conta 348 milioni di visualizzazioni, è intitolato Me at the Zoo, dura solo 19 secondi e inquadra un giovanissimo Karim.

In sei mesi, il social media dei video aveva già raggiunto i sei milioni di utenti al giorno.

L’anno dopo, il 2006, YouTube, diventato nel frattempo una piattaforma di condivisione di filmati di ogni tipo, accessibile a tutti e senza costi, è stato acquistato da Google per 1,65 miliardi di dollari.

I numeri oggi

In vent’anni, gli utenti sono diventati 2,5 miliardi e spendono in media 36 minuti sulla piattaforma.

Vengono caricate almeno 500 ore di video ogni minuto e la piattaforma ha inserito il formato short, cioè brevi clip in formato 9:16, imparando la lezione di brevità che arrivava dai competitor Instagram e soprattutto TikTok.

Infatti, oggi è riduttivo parlare soltanto di youtuber per riferirsi a coloro che creano contenuti per la piattaforma.

È più giusto riferirsi a content creator, cioè a creatori di contenuti multipiattaforma, che si adattano alle regole e ai bisogni delle specifiche comunità di utenti di riferimento.

Come guadagna YouTube

I soldi arrivano dalle pubblicità, come prevedibile.

Sul tema, la legislazione si è trovata all’inizio impreparata, perché da un lato c’erano gli inserti nel video, per i quali i creator possono ricavare fino al 55% degli introiti totali.

Dall’altro gli stessi video venivano sponsorizzati da marchi e aziende. Per questo, il cosiddetto influencer marketing ha avuto bisogno di regole specifiche.

L’Agcom ha innanzitutto definito l’influencer sulla base dei numeri, della continuità e del numero di interazioni.

Il legislatore, stilando una Digital Chart, si è soprattutto concentrato sulla trasparenza verso il consumatore, obbligando i contenuti a sponsorizzazione commerciale ad essere dichiarati – per esempio con un hashtag come #adv.

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Foto: Flickr.

Tendenze e cambiamenti

A parte la novità introdotta dagli short, YouTube ha investito in questi anni anche nella traduzione simultanea – l’autodubbing -, nella generazione dei sottotitoli e anche nell’alleanza con altre piattaforme.

I podcast, prima che essere ascoltati, si guardano su Youtube.

Tre mesi fa Joe Roagan ha ospitato in studio sia il Presidente Trump sia Elon Musk.

In modo simile, per alcuni dei podcast italiani più famosi, come Tintoria o Muschio Selvaggio, c’è anche una versione video registrata in studio – si parla di vodcast.

Su YouTube vengono caricati i videoclip musicali – Despacito è a 8,6 miliardi e tra i 30 video più guardati, almeno la metà sono canzoni.

Le sfilate di brand come Maison Margiela sono diventate dei veri e propri mediometraggi.

Gli Oscar – il momento topico tra Bradley Cooper e Lady Gaga è arrivato a 805 milioni -, i live di Coachella, il Super Bowl.

E soprattutto, i video per intrattenere i più piccoli. La Baby Shark Dance, il video più guardato in assoluto, ha accumulato 15 miliardi di visualizzazioni.

Regali di compleanno di YouTube

Come riportato dal Digital Reuters Report, per il 2025 è previsto un aumento del 52% degli investimenti su YouTube, una percentuale più alta di quella prevista per TikTok e Instagram.

La piattaforma è ormai riconosciuta come un competitor diretto anche dei media tradizionali: la televisione, appunto, e i giornali, dato che anche la produzione di contenuti informativi si sta spostando su YouTube.

Il Pew Research Center ha persino definito per gli Stati Uniti una lista dei news influencer più influenti, appunto, collocandoli anche per appartenenza politica.

Per il suo compleanno, YouTube si regala ingenti investimenti nell’IA con diversi obiettivi: facilitare la creazione dei video, identificare meglio il target di utenti, proteggere anche le audience più vulnerabili come i giovanissimi.

Domani

Per il futuro annuncia l’ambizione di diventare la nuova televisione.

In America è già così, perché la tv è il primo dispositivo su cui si guardano i video caricati su YouTube.

Per quanto globale, però, restano delle dinamiche culturali a definire i tempi di adattamento: in Italia, la televisione tradizionale resiste ancora di più, per i legami che ha avuto nella costruzione di una cultura nazionalpopolare a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso.

È possibile prevedere una compresenza dei due canali, nell’ottica di quella che Peppino Ortoleva chiama l'”antropologia della ridondanza e della fungibilità dei media”.

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Ludovica Taurisano è dottoranda di ricerca in Global History and Governance per la Scuola Superiore Meridionale di Napoli, con un progetto di ricerca sull’editoria popolare e l’informazione politica negli anni Sessanta e Settanta. Con una formazione in teoria e comunicazione politica, si è occupata di processi di costruzione dell’opinione pubblica; ha collaborato con l’Osservatorio sulla Democrazia e l’Osservatorio sul Futuro dell’Editoria di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. Oggi è Program Manager per The European House – Ambrosetti. Scrive di politica e arti performative per Birdmen Magazine, Maremosso, Triennale Milano, il Foglio, Altre Velocità e chiunque glielo chieda. Ogni tanto fa anche cose sul palco.