Bluesky è a un bivio. È cresciuto al punto da dover iniziare a fare i conti con i primi problemi dei grandi social media, ma non troppo da trovarsi a fronteggiare situazioni ingestibili. E, di certo, il tema più urgente da trattare – oltre alle scelte nell’ambito delle inserzioni pubblicitarie – riguarda le politiche sulla moderazione dei contenuti sulla piattaforma.
Di recente, il social media ha annunciato di aver quadruplicato il numero degli esperti nel proprio reparto dedicato proprio alla valutazione e moderazione degli utenti.
La decisione è una risposta alle tante segnalazioni ricevute riguardo a profili falsi di celebrità nati sulla piattaforma. Un fenomeno prevedibile, dato il più che raddoppio degli utenti – passati da 10 a 25 milioni – da settembre a fine anno.
L’account ufficiale del dipartimento Trust and safety di Bluesky ha scritto che le nuove assunzioni nel reparto servono a far fronte alla mole di segnalazioni lasciate indietro proprio perché la divisione che se ne occupa è ancora troppo poco strutturata per i numeri che la piattaforma ha raggiunto.
Con l’ampliamento del reparto, per Bluesky è anche – e soprattutto – il momento di decidere la nuova strategia sulla moderazione dei contenuti.
Il social media ha fatto sapere di volere agire in maniera “più aggressiva” contro i profili falsi che usano la fama di altri per truffare gli altri utenti.
“Nelle ultime settimane c’è stato un veloce aumento delle frodi”, dato lo spostamento di migliaia di profili da X a Bluesky, ha detto a Nbc News Sean Gallagher, un ricercatore della società di cybersecurity Sophos.
Anno nuovo, politiche nuove
Il limbo in cui si trova Bluesky può aiutare la piattaforma a scegliere la propria strategia a priori, prima che il problema si allarghi e troppo e le decisioni del social media diventino una reazione agli eventi.
Ci sono problematiche, ha detto infatti Aaron Rodericks, a capo del dipartimento Trust and safety di Bluesky, che “emergono con centinaia di milioni di utenti, in termini di danni, che non stiamo ancora vedendo”.
A oggi, l’approccio decentralizzato di Bluesky ha attirato diversi utenti in cerca di più libertà d’espressione e controllo sulle proprie informazioni.
Tuttavia, è proprio la decentralizzazione di Bluesky ad aumentare i problemi sulla moderazione dei contenuti.
Come segnala Engadget, a eccezione di alcune regole base imposte dal social media, gran parte del lavoro sulla moderazione e del controllo sui contenuti offensivi o dannosi è affidato agli stessi iscritti. “Non crediamo che una persona o un’azienda debba decidere in modo unilaterale per un intero ecosistema di persone”, ha detto la Ceo di Bluesky, Jay Graber.
Nel caso dei giornalisti, la piattaforma consente alle testate di verificare direttamente i propri dipendenti o collaboratori, una politica che serve per favorire l’ingresso dei grandi gruppi di informazione su Bluesky.
In altri casi, il sistema più diffuso per verificare il proprio profilo su Bluesky è collegarlo al sito di riferimento, impostando come nome utente il sito stesso. Ad esempio, riporta il MIT Technology Review, i senatori statunitensi hanno nel proprio account il suffisso “senate.gov”.
Ma, sottolinea la rivista, questo non è un metodo infallibile, in quanto verifica l’affiliazione delle persone a un sito invece che la loro reale identità.
Ecco perché, sostiene il mensile dell’università, potrebbe essere necessario aumentare il grado di centralizzazione del sistema di controllo. Qualcosa di simile a quello che faceva Twitter prima che Elon Musk l’acquistasse e lo trasformasse in X, cambiandone le politiche di verifica.
Twitter aveva un personale dedicato alla verifica degli utenti e, quando accertava la corrispondenza fra il profilo digitale e la persona fisica, aggiungeva la spunta blu all’account.
Aumentare il monitoraggio dall’alto, come fanno X e Threads, aiuterebbe ad avere regole più omogenee sull’identificazione e il controllo delle pagine e degli utenti. Allo stesso tempo, però, darebbe al social media la libertà di mettere in atto politiche per favorire la visibilità di alcuni profili e penalizzarne altri – basta pensare a Musk con X.
C’è poi un problema finanziario. Nbc News ricorda che Bluesky in questo momento non ha le risorse per pagare un team dedicato alla verifica degli iscritti in stile Twitter.
In ogni caso, per Bluesky il tempo è ora. La piattaforma guidata da Graber ha bisogno di aggiornare le sue politiche se vuole continuare a essere il social media moderato.