Bluesky cerca editori

Di il 26 Agosto, 2024
Bluesky cerca editori
Bluesky, che offre un'esperienza simile a X ma con un focus sulla decentralizzazione e la “federazione” dei contenuti, sta attirando editori di diverse dimensioni e portata, dai giganti come il New York Times e la CNN, a realtà più locali e indipendenti

Bluesky, la piattaforma di microblogging fondata dal padre di Twitter, Jack Dorsey, sta attirando l’attenzione di numerosi editori. Sebbene ancora molto lontana dai giganti del settore come X, Bluesky sembra offrire un’alternativa promettente per chi cerca un ambiente più controllato e meno tossico. Con i suoi 1,8 milioni di utenti attivi mensili, ben al di sotto dei 200 milioni di Threads e dei 174 milioni di utenti attivi quotidianamente su X, Bluesky potrebbe sembrare una scommessa, ma diverse testate giornalistiche stanno già esplorando le sue potenzialità.

L’interesse degli editori

La piattaforma, che offre un’esperienza simile a X ma con un focus sulla decentralizzazione e la “federazione” dei contenuti, sta attirando editori di diverse dimensioni e portata, dai giganti come il New York Times e la CNN, a realtà più locali e indipendenti. In un momento in cui X viene sempre più criticata per l’ambiente tossico popolato da troll, estremisti e bot, Bluesky potrebbe rappresentare un rifugio sicuro per l’informazione di qualità.

Bluesky si distingue per la sua struttura back-end decentralizzata, che consente agli utenti di avere un maggiore controllo sui propri contenuti e sul pubblico. Gli utenti possono passare da una piattaforma federata all’altra senza perdere ciò che hanno costruito, una caratteristica che potrebbe attirare coloro che cercano una maggiore autonomia nel panorama social.

Collaborare strettamente con le redazioni

Uno dei segnali più incoraggianti per gli editori è l’apertura di Bluesky verso l’industria dell’informazione. Emily Liu, portavoce della piattaforma, ha sottolineato l’importanza delle redazioni e dei giornalisti per il successo di qualsiasi piattaforma social. Liu ha detto a Press Gazette: “Ci piacerebbe supportare le redazioni nel rendere Bluesky la loro casa”.

Si tratta di un posizionamento che rappresenta un vantaggio rispetto a Threads, dove il capo della piattaforma, Adam Mosseri, ha chiarito che non intende promuovere attivamente contenuti politici. Al contrario, Bluesky sembra voler collaborare strettamente con le redazioni, offrendo loro strumenti per gestire meglio il rapporto con il proprio pubblico.

Come costruire una presenza forte su Bluesky

Per gli editori che vogliono costruire una presenza forte su Bluesky, il primo passo è ottenere una sorta di verifica. Diversamente da X e Threads, Bluesky permette agli utenti di “autoverificarsi” utilizzando il proprio dominio web come handle dell’account. Un sistema che offre un maggiore controllo agli editori, permettendo loro di consolidare la propria identità sulla piattaforma.

Un altro passo rilevante è essere inclusi nel feed di notizie principale di Bluesky, un’opportunità riservata agli account verificati. Questo feed, gestito da Ændra Rininsland, ingegnere senior di data journalism del Financial Times, rappresenta una preziosa occasione per raggiungere un pubblico specificamente interessato alle notizie.

Secondo Rininsland, il pubblico di Bluesky è molto diverso da quello di X, anche se costituito in gran parte da persone che hanno abbandonato la piattaforma di Elon Musk. Rininsland consiglia agli editori di trattare Bluesky con serietà e di interagire attivamente con il pubblico, sottolineando che un impegno costante verrà ricompensato con un alto livello di coinvolgimento, nonostante le dimensioni ridotte della piattaforma.

 

Devi essere loggato per lasciare un commento.