Il 20,8% dell’Afd alle elezioni in Germania non è merito di Musk

Di il 24 Febbraio, 2025
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Il "risultato storico" rivendicato da Alice Weidel non è arrivato grazie all'endorsement del proprietario di X. La comunicazione social ha invece aiutato la Linke di Heidi Reichinnek

Il partito di estrema destra tedesco Alternativa per la Germania ha raggiunto un risultato storico alle elezioni federali di domenica 23 febbraio, prendendo oltre un voto su cinque. Ma questo era previsto. Ha invece sorpreso che il supporto di Elon Musk alla leader di Afd, Alice Weidel, non ha di fatto cambiato nulla rispetto ai pronostici.

Eppure, Musk ci si era messo d’impegno, sfruttando il suo profilo X, un megafono da quasi 219 milioni di follower.

Il “risultato storico” rivendicato – a ragione – da Weidel è stato ottenuto raddoppiando i voti rispetto alla tornata del 2021, ma il 20,8% finale è in linea con i sondaggi degli scorsi mesi.

L’endorsement del braccio destro di Donald Trump non ha ribaltato le previsioni, che da settimane stimavano l’Afd intorno al 20%.

L’insuccesso di Musk, che non è stato in grado di influenzare gli elettori, è stato notato da diverse testate, tra cui il New York Times e Fortune.

La prima sottolinea come la percentuale di voti ottenuta dal partito di Weidel sia inferiore al picco di consensi che aveva raggiunto un anno fa nei sondaggi e molti analisti si aspettavano un risultato migliore.

Fortune è ancora più drastico e bolla il tentativo dell’amministratore delegato di Tesla e SpaceX come “un’amara sconfitta”, sottolineando come già a novembre i sondaggi davano l’Afd intorno alla stessa percentuale poi ottenuta domenica scorsa.

Sembra anzi che il supporto di Musk nei confronti del partito di estrema destra gli si sia ritorto contro.

In Germania, le vendite di veicoli Tesla sono diminuite del 60% a gennaio di quest’anno rispetto allo stesso mese del 2024.

Inoltre, secondo alcuni giornalisti e analisti, il sostegno e l’attenzione dati a un’agenda così radicale come quella dell’Afd ha portato i cittadini tedeschi a mobilitarsi per arginare la sua ascesa, come dimostrato dall’affluenza registrata alle elezioni – l’82,5%, la più alta dal 1990.

Alice & Elon

Dalle elezioni europee dello scorso giugno, il proprietario del fu Twitter ha iniziato a sostenere la causa del partito di estrema destra iniziando un dialogo, pubblico e privato, con l’attivista di estrema destra Naomi Seibt, di cui ha ricondiviso diversi post, presentati da frasi come “Solo l’Afd può salvare la Germania”.

A fine dicembre, il Welt am Sonntag, edizione domenicale del quotidiano tedesco Welt – di proprietà di Axel Springer, il cui amministratore delegato è stato spesso considerato vicino a Musk -, ha pubblicato un editoriale dello stesso Musk a supporto del programma del partito.

Fra i vari punti condivisi dall’imprenditore ci sono la deregolamentazione, le forti restrizioni nei confronti dell’immigrazione e i maggiori investimenti sul nucleare per raggiungere l’indipendenza energetica.

Poi, a ridosso del voto, Musk ha deciso di coinvolgere direttamente Weidel.

A gennaio, ha intervistato – se così si può dire – la leader di Afd in una diretta su X.

Come hanno scritto diverse testate, fra cui le italiane il Post e Domani, è stata più una “confusa chiacchierata” in cui si sono alternati “settanta minuti di deliri, fake news e poche novità vere sul conto di Alternative für Deutschland”.

Si tratta dell’ormai famoso video in cui Weidel definisce Adolf Hitler un comunista.

Dopo il risultato delle elezioni, Musk si è comunque complimentato con la segretaria e ha predetto che “l’Afd sarà il partito di maggioranza alle prossime elezioni”. Per farlo, ha scelto di condividere un post del primo ministro ungherese Viktor Orbán.

La vera sorpresa

Chi invece sembra aver saputo sfruttare la comunicazione sui social media in modo decisivo a suo favore è Heidi Reichinnek, che siederà dalla parte opposta del Bundestag rispetto a Weidel.

Reichinnek guida la Linke, un partito di sinistra che, a sorpresa, ha raggiunto un risultato inaspettato – l’8,8% dei consensi – ed è stato il più votato dagli under 24.

Sul Corriere della Sera, Irene Soave ne ha evidenziato proprio la distanza dalla leader dell’Afd, sia nell’uso più veemente del linguaggio – a volte anche spinto -, sia nella sua “prossemica alla Ocasio-Cortez”.

Ne è un esempio un discorso che Reichinnek ha tenuto a gennaio alla Camera bassa del Parlamento tedesco.

Il suo intervento ha avuto un successo notevole su TikTok. Grazie a quel filmato, sostiene il Guardian, la Linke ha superato l’Afd in popolarità sulla piattaforma cinese e ha ottenuto un’ondata di nuove iscrizioni.

A fare la differenza sembrano essere stati i temi politici trattati.

Non una stretta sugli immigrati, ma più apertura sul diritto di asilo e depenalizzazione dell’aborto.

A testimonianza di come, a volte, è più efficace puntare su contenuti vicini alle nuove generazioni invece di confidare sugli endorsement di populisti eccellenti. Perfino nella politica di oggi.

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Journalist writing on European politics, tech, and music. Bylines in StartupItalia, La Stampa, and La Repubblica. From Bologna to Milan, now drumming and writing in London.

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