Accendi la tv, che c’è YouTube

Di il 12 Dicembre, 2024
YouTube Streaming free to use Wiki
A quasi vent'anni dalla sua nascita, la piattaforma è diventata il canale televisivo più visto senza però cambiare la sua natura

YouTube si è trasferito anche in televisione. Anzi, ne ha preso il sopravvento.

Qualche esempio può mostrarlo meglio. Nell’ultimo anno, riporta The Verge, il tempo speso davanti ai contenuti sportivi su YouTube visti da una tv è salito del 30% rispetto al 2023 e i suoi utenti guardano più di 400 milioni di ore di podcast al mese, sempre in televisione.

Ogni mese ormai 150 milioni di persone negli Stati Uniti vedono YouTube dal televisore.

I possibili motivi di questo successo sono diversi e si intrecciano fra loro. Per provare a considerarne alcuni, è necessario fare un passo indietro.

Quello che YouTube non è

La piattaforma, nata nel 2005, ha sperimentato diverse possibili strade nel corso degli anni per riuscire a definire la sua identità, anche scartando quello che non ha funzionato.

Nello stesso anno in cui Netflix ha iniziato a produrre e offrire contenuti originali, il 2012, YouTube ha lanciato un nuovo servizio, YouTube Original Channel Iniziative. Lo scopo era analogo: puntare su produzioni proprie. Il progetto non ha preso piede e la piattaforma ci ha riprovato di nuovo nel 2015, assumendo un ex manager di Mtv e investendo in questo servizio premium, come ricorda il New York Times.

Nonostante gli sforzi, i contenuti originali prodotti da YouTube non sono mai stati un successo, salvo rare eccezioni. Così, nel 2022, l’azienda ha deciso di chiudere la sua divisione Originals.

Nel frattempo, complici anche le restrizioni derivate della pandemia, le visualizzazioni dei video su YouTube, in primo luogo i videopodcast, stavano continuando ad aumentare.

L’amministratore delegato Neal Mohan ha così deciso di catalizzare l’attenzione e l’impegno della società nel supporto agli autori e ai conduttori che usano la piattaforma, invece di spendere soldi per provare a diventare la nuova Netflix.

Neal Mohan YouTube

Neal Mohan, amministratore delegato di YouTube.

Un canale con migliaia di canali

Nel giugno del 2020, nel corso della pandemia, il giornalista Todd Wasserman scriveva su Forbes, “a casa mia, YouTube è un altro canale televisivo”. In quel momento, il 10% degli acquisti pubblicitari di YouTube erano destinati al formato televisivo. Una percentuale destinata a crescere negli anni seguenti.

In realtà, YouTube è diventato un canale televisivo che ne contiene altri mille, anzi di più. Gli argomenti, i formati e le personalità sono svariati e possono soddisfare un pubblico molto vasto, che deve solo scegliere cosa preferisce. A qualsiasi ora.

Il lungo tempo passato in casa a causa della pandemia ha aiutato il trasferimento di YouTube in tv.

Da un lato perché, in generale, le persone hanno avuto più tempo da trascorrere guardando i contenuti su YouTube, anche in televisione.

Dall’altro perché, secondo Wasserman, per un periodo è cambiato quello che veniva mostrato in tv, con conduttori e ospiti spesso collegati da casa, in condizioni meno scintillanti che negli studi televisivi. I programmi e gli spettacoli su YouTube hanno contribuito a convincere il pubblico che in televisione si possono vedere anche situazioni più familiari, non per forza patinate.

Per di più, lasciando a chiunque lo voglia – podcaster, giornalisti, autori e attori, tanto per citarne alcuni – la libertà di scegliere il proprio format o spettacolo, YouTube evita di prendersi il rischio di investire per produrre un programma che poi si rivelerà un insuccesso.

Allo stesso tempo, dice Mohan, “i nostri creator sono più bravi a capire quello che vuole il nostro pubblico”. In altre parole, “questa è la televisione reinventata per una nuova generazione”.

YouTube per la tv

Per 17 mesi consecutivi, riportava una ricerca di Nielsen pubblicata ad agosto, YouTube è stato il più visto in tv, con quasi il 10% di share, la quota più alta mai registrata da un servizio di streaming.

La piattaforma intanto ha messo in atto dei cambiamenti per adattarsi al formato televisivo.

The Verge ne ricorda alcuni, come la sincronizzazione tra tv e telefono e un’interfaccia aggiornata per cercare in modo più semplice altri programmi, leggere e lasciare commenti e creare playlist collaborative.

YouTube sta cercando di rendere il suo aspetto più vicino a quello di una piattaforma come Netflix o Prime Video, consentendo ai suoi creator di caricare i contenuti dividendoli per stagioni ed episodi nel formato televisivo. La piattaforma ha inoltre annunciato una nuova funzione chiamata Watch With, che permette ai creator di lasciare commenti e analizzare in tempo reale i contenuti di sport.

Di certo, il processo di adattamento di YouTube al contesto televisivo – sia per i servizi al pubblico, sia per gli strumenti creativi e di analisi da mettere a disposizione degli autori e degli ideatori di contenuti – è tutt’altro che concluso. La piattaforma continua a evolversi e per vedere le sue novità basterà accendere la tv.

Devi essere loggato per lasciare un commento.