Si è svolto ieri, presso Aedicola Lambrate, l’evento “L’informazione post-social”. Organizzato da Mediatrends, l’incontro ha coinvolto oltre cento persone tra cui molti under 30 interessati a discutere il futuro dell’informazione in un’era segnata dalla preponderanza dei social media, e a riscoprire l’edicola come centro di informazione e formazione condivisa.
L’iniziativa ha evidenziato la necessità di un approccio all’informazione che privilegi verità e chiarezza al più comune intrattenimento che permea le piattaforme social. Paolo Iabichino, scrittore pubblicitario, direttore creativo e fondatore dell’Osservatorio Civic Brands con Ipsos, Carlo Castorina, direttore di Mediatrends e Ludovica Taurisano, ricercatrice di comunicazione politica, hanno sottolineato l’importanza di un’informazione che serve al pubblico, illuminando e arricchendo il giudizio critico delle persone piuttosto che limitarsi a intrattenerle.
Al centro dell’evento, un confronto sul concetto di “informazione post-social”, ossia un ritorno alle radici dell’informazione tradizionale e digitale, e sul come i media tradizionali possano ancora giocare un ruolo fondamentale nel formare un pubblico informato e responsabile.
Aedicola Lambrate, recentemente riaperta e trasformata in un hub culturale per il quartiere, ha offerto un contesto ideale per questa riflessione. La nuova gestione ha infatti rinnovato lo spazio, trasformandolo in un punto d’incontro per la lettura, l’arte e il dibattito sociale, mantenendo viva la tradizione delle edicole come centri culturali e informativi.
Paolo Iabichino, scrittore pubblicitario, direttore creativo e fondatore dell’Osservatorio Civic Brands con Ipsos, ha commentato: “È impossibile immaginare un mondo senza social, ma possiamo sicuramente contribuire a costruire una maggior consapevolezza soprattutto a beneficio delle generazioni più giovani, per fare in modo che l’informazione torni ad avere piena cittadinanza come diritto collettivo e non come bene di consumo esclusivo”.
Carlo Castorina, direttore di Mediatrends, ha affermato: “Occorre ripensare il nostro modo di consumare le notizie. L’informazione post-social vuole essere un invito a riscoprire l’approfondimento e la critica come elementi che aiutano a comprendere un mondo sempre più connesso ma paradossalmente frammentato”.
Ludovica Taurisano, ricercatrice di comunicazione politica, ha aggiunto: “L’iper-connessione crea la sensazione illusoria di partecipazione, ma la presenza digitale è depotenziata: è come le case con gli specchi deformanti, crediamo di sapere e di contare più di quanto non sia. Tornare invece all’incontro in presenza costringe ad articolare il dibattito, a sostenere le posizioni, a porsi in ascolto: per questo luoghi come le edicole possono tornare a essere snodi fondamentali per la comunità e la sana informazione”.