Netflix, dopo aver stravolto il business della televisione lineare e dato il via all’era dello streaming, sembra assomigliare sempre più ai colossi dell’intrattenimento del passato. Recentemente, la piattaforma ha introdotto la pubblicità nei suoi piani (decisione a lungo evitata), iniziato a produrre commedie dal vivo a tarda notte e fatto significativi passi avanti nel campo degli sport dal vivo.
Mercoledì, il gigante dello streaming ha annunciato un accordo con la NFL per trasmettere due partite il giorno di Natale. Novità che si aggiunge al crescente portafoglio di sport dal vivo di Netflix, che include anche WWE Raw, in esclusiva sulla piattaforma dal prossimo anno. “L’anno scorso abbiamo deciso di fare una grande scommessa sul live attraverso commedie, reality, sport e altro ancora”, le parole di Bela Bajaria, responsabile dei contenuti di Netflix.
Le notizie, il grande assente nella strategia di Netflix
Nella strategia di Netflix c’è un grande assente: le notizie. L’azienda ha mostrato poco interesse nell’investire in notizie in diretta o programmi preregistrati, né ha discusso pubblicamente o lanciato progetti di questo tipo. Secondo una fonte “Le piattaforme di intrattenimento non sono interessate alle notizie. Il loro pubblico non desidera contenuti che possano risultare polarizzanti”.
Evitando le notizie, Netflix si allinea a Meta, un’altra azienda pionieristica che ha rivoluzionato il modello di business dei media per poi voltargli le spalle. Le ragioni commerciali sono evidenti: le notizie non sono popolari quanto i contenuti di intrattenimento e sono incredibilmente polarizzanti, complicando la vendita di pubblicità e rischiando di alienare una parte della base di clienti.
Investire nelle notizie comporterebbe una spesa per contenuti meno popolari e più rischiosi per l’attività. Da un punto di vista aziendale, evitare questo tipo di programmazione ha senso. Tuttavia, c’è una controargomentazione: queste aziende potrebbero avere una sorta di responsabilità civica nell’investire nel business delle notizie, data la loro capacità di distribuzione dei contenuti.
Grandi media company come Warner Bros. Discovery, Comcast, Disney e Paramount investono nel giornalismo, essendo proprietarie rispettivamente di CNN, NBC, ABC e CBS. Quindi, sembrerebbe lecito domandarsi perché Netflix non debba offrire una programmazione di notizie che informi e arricchisca il pubblico.
OPINIONE
Netflix sembra ignorare il potenziale di informare e formare criticamente il pubblico, privilegiando contenuti meno controversi e più lucrativi. L’assenza di notizie nella sua programmazione pone la domanda se sia giusto che un colosso dello streaming con vasta influenza globale si sottragga all’offerta di un servizio informativo che potrebbe arricchire e informare il pubblico in maniera equilibrata.
È necessario interrogarsi sull’impatto a lungo termine di tale scelta, non solo per la piattaforma stessa, ma per la società in generale, che potrebbe trovarsi privata di una fonte critica di informazione e analisi in tempi di crescente disinformazione e polarizzazione.