Il nuovo lobbista di Netflix

Di il 11 Aprile, 2025
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La scelta del nuovo chief global affairs officer della piattaforma è ricaduta su Clete Willems, esperto di relazioni internazionali con esperienze in due amministrazioni americane

Netflix ha un nuovo responsabile degli affari globali. Si chiama Clete Willems ed è un esperto di politiche commerciali e macroeconomia, con un passato da consulente per le amministrazioni di Donald Trump e Barack Obama.

Willems ha lavorato per l’Akin Gunp, studio legale nel podio dei lobbisti di Washington, e ha un’approfondita conoscenza dei meccanismi di funzionamento della World Trade Organizations.

Soprattutto, oltre a essere esperto di commercio internazionale, ha approfondito proprio le relazioni tra Stati Uniti e Cina, in questa fase molto tese.

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Reed Hastings, cofondatore di Netflix insieme a Marc Randolph, nel 1997. Foto: Flickr.

Separazione dei poteri

Tra i compiti di Willems, però, questa volta non ci sarà solo la comunicazione.

Questo rappresenta un cambio nella strategia di Netflix che lo scorso ottobre aveva annunciato nuovi piani.

Infatti, dopo l’uscita di Rachel Whetstone e Dean Garfield, rispettivamente ex responsabile della comunicazione e Policy Dean – ossia a capo delle strategie di politica e relazioni istituzionali, l’azienda, fondata da Reed Hastings e Marc Randolph e guidata dai due attuali amministratori delegati Ted Sarandos e Greg Peters, aveva fatto sapere che avrebbe riunito le due funzioni in una singola persona.

La ricerca di questo profilo si è rivelata più difficile del previsto, anche a causa dell’alto grado di competenze che Whetstone aveva portato all’interno di Netflix, grazie al suo passato da consulente per il governo britannico e alle cariche apicali ricoperte in Google e Meta.

La manager ha poi scelto di proseguire la sua carriera in Sierra, una startup di AI.

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Foto: Canva.

Diplomazia di piattaforma

La scelta sembra dettata dalle circostanze attuali.

La situazione internazionale è oggetto di scossoni continui e per questo Sarandos ha dichiarato di cercare un profilo esperto in relazioni internazionali e, si potrebbe dire, diplomazia commerciale.

Di fatto, i vertici hanno sentito il bisogno di rafforzare la loro azione di lobbying.

C’è da vedere come questa interlocuzione bilaterale sarà compatibile con la presenza nell’associazione di rappresentanza Motion Picture Association, che assieme a Netflix raggruppa altri colossi come Amazon e Paramount+.

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Ludovica Taurisano è dottoranda di ricerca in Global History and Governance per la Scuola Superiore Meridionale di Napoli, con un progetto di ricerca sull’editoria popolare e l’informazione politica negli anni Sessanta e Settanta. Con una formazione in teoria e comunicazione politica, si è occupata di processi di costruzione dell’opinione pubblica; ha collaborato con l’Osservatorio sulla Democrazia e l’Osservatorio sul Futuro dell’Editoria di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. Oggi è Program Manager per The European House – Ambrosetti. Scrive di politica e arti performative per Birdmen Magazine, Maremosso, Triennale Milano, il Foglio, Altre Velocità e chiunque glielo chieda. Ogni tanto fa anche cose sul palco.