TikTok è in ripresa, ma influencer e agenzie cercano alternative

Di il 05 Febbraio, 2025
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Mentre Trump e gli investitori sono a caccia di soluzioni per evitare la chiusura del social cinese negli Stati Uniti, gli influencer valutano nuove strade

Il 19 gennaio, TikTok ha smesso di funzionare, anche se per un periodo limitato di 14 ore.

È accaduto in seguito alla decisione della Corte Suprema americana di attuare una legge firmata dall’ex Presidente Joe Biden nell’aprile del 2024, che imponeva a ByteDance – la società proprietaria del social media cinese – di vendere le proprie quote ad un acquirente americano.

Secondo Cloudfare Radar, che monitora gli insight di connettività di TikTok, questo ha causato una riduzione del traffico sulla app dell’85%, una percentuale in ripresa ma ancora inferiore di dieci punti percentuali rispetto al periodo precedente.

L’app è tornata online subito dopo un annuncio da parte del presidente Donald Trump, che ha rimandato l’applicazione della legge al 5 aprile.

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Foto: FMT.

Le alternative per i creator

Nel frattempo, diversi sono i salvagenti offerti a TikTok da parte di investitori privati e pubblici, perché gli interessi in gioco sono molteplici.

Da un lato ci sono gli utenti che non hanno perso tempo a cercare delle alternative: nell’ottica di una conferma del divieto, alcuni si sono trasferiti su RedNote, che ha vissuto un aumento di popolarità nella settimana successiva al 19 gennaio.

D’altro canto, anche i content creator si stanno organizzando per ampliare i propri canali e trovare alternative, nel limbo di incertezza sulle sorti del social cinese.

È il caso di Dylan Lemay, creator con dieci milioni di follower su TikTok, che sta ora investendo maggiormente nella creazione di contenuti per YouTube in formato breve – gli short – o nei reel di Instagram, nonostante ci sia dello scetticismo sulla capacità di queste piattaforme di sostituire adeguatamente TikTok.

Infine, le agenzie stanno reagendo a questo orizzonte, spingendo i propri creator in altre direzioni e inserendo negli accordi questa ipotesi.

Significa, in alcuni casi, ripensare la collaborazione in pieno, passando dall’investire verticalmente su un singolo social a dover sperimentare anche con Snapchat, o persino newsletter come Substack, merchandising e siti personali.

In un’ottica futura, è una strategia per aumentare la resilienza dei creator stessi, quindi delle loro agenzie, riducendo la dipendenza dal singolo canale e rafforzando un approccio olistico alla presenza sui social.

Per attuare decisioni strategiche, i dati e le statistiche sulle varie categorie di pubblico sono strumenti indispensabili, perché permettono di capire la risposta degli utenti ai contenuti, orientando i creators verso il canale che possa valorizzarli al meglio.

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