Il 19 gennaio, TikTok ha smesso di funzionare, anche se per un periodo limitato di 14 ore.
È accaduto in seguito alla decisione della Corte Suprema americana di attuare una legge firmata dall’ex Presidente Joe Biden nell’aprile del 2024, che imponeva a ByteDance – la società proprietaria del social media cinese – di vendere le proprie quote ad un acquirente americano.
Secondo Cloudfare Radar, che monitora gli insight di connettività di TikTok, questo ha causato una riduzione del traffico sulla app dell’85%, una percentuale in ripresa ma ancora inferiore di dieci punti percentuali rispetto al periodo precedente.
L’app è tornata online subito dopo un annuncio da parte del presidente Donald Trump, che ha rimandato l’applicazione della legge al 5 aprile.
Le alternative per i creator
Nel frattempo, diversi sono i salvagenti offerti a TikTok da parte di investitori privati e pubblici, perché gli interessi in gioco sono molteplici.
Da un lato ci sono gli utenti che non hanno perso tempo a cercare delle alternative: nell’ottica di una conferma del divieto, alcuni si sono trasferiti su RedNote, che ha vissuto un aumento di popolarità nella settimana successiva al 19 gennaio.
D’altro canto, anche i content creator si stanno organizzando per ampliare i propri canali e trovare alternative, nel limbo di incertezza sulle sorti del social cinese.
È il caso di Dylan Lemay, creator con dieci milioni di follower su TikTok, che sta ora investendo maggiormente nella creazione di contenuti per YouTube in formato breve – gli short – o nei reel di Instagram, nonostante ci sia dello scetticismo sulla capacità di queste piattaforme di sostituire adeguatamente TikTok.
Infine, le agenzie stanno reagendo a questo orizzonte, spingendo i propri creator in altre direzioni e inserendo negli accordi questa ipotesi.
Significa, in alcuni casi, ripensare la collaborazione in pieno, passando dall’investire verticalmente su un singolo social a dover sperimentare anche con Snapchat, o persino newsletter come Substack, merchandising e siti personali.
In un’ottica futura, è una strategia per aumentare la resilienza dei creator stessi, quindi delle loro agenzie, riducendo la dipendenza dal singolo canale e rafforzando un approccio olistico alla presenza sui social.
Per attuare decisioni strategiche, i dati e le statistiche sulle varie categorie di pubblico sono strumenti indispensabili, perché permettono di capire la risposta degli utenti ai contenuti, orientando i creators verso il canale che possa valorizzarli al meglio.