“Sono molto ottimista sul futuro di YouTube. Siamo solo all’inizio del nostro percorso”, ha detto Neal Mohan, amministratore delegato della piattaforma dal 2023.
Prima di diventare Ad, Mohan è stato per cinque anni Chief product officer, ossia la figura responsabile per lo sviluppo e la gestione dei prodotti della società, dalle tecnologie utilizzate all’esperienza dell’utente.
Durante la pandemia, YouTube ha trovato una nuova dimensione, sostituendo, almeno tra gli under 30, le trasmissioni televisive dalla tv stessa.
Le persone, costrette a rimanere a casa, hanno trovato nella piattaforma di Google un contenitore dove, al posto dei soliti canali generalisti, potevano trovare un’infinità di programmi di ogni tipo, forma e ideologia, girati in contesti più familiari.
Ad esempio, rendendo i podcast qualcosa da vedere, prima che da ascoltare. E riuscendo, con questa strategia, a spodestare Spotify come mezzo più diffuso per assistere a questo tipo di contenuti.
Di fatto, dopo anni di ricerche interiori, YouTube ha ritrovato la sua identità.
Prima
Nato 20 anni fa, il social media ha attraversato periodi poco felici.
Come quando, nel 2012, per inseguire Netflix ha provato a puntare anch’esso sulla produzione dei suoi contenuti originali. Un progetto – anzi due – di scarso successo, che ha portato l’azienda a chiudere definitivamente il servizio nel 2022.
YouTube era altro. Lo era stato fin dall’inizio. Doveva solo capirlo appieno e sfruttare le sue caratteristiche.
Lo ha sintetizzato il professore dell’Università Statale di Milano, Marco Gambaro, sul Foglio.
YouTube distribuisce, ai canali con almeno mille iscritti, il 55% degli investimenti pubblicitari. Moltiplicato per chi ha milioni di follower, significa guadagnare milioni, appunto.
“I nostri creator sono più bravi a capire quello che vuole il nostro pubblico”, aveva detto Mohan. “Questa è la tv reinventata per una nuova generazione”.
Le caratteristiche più importanti di YouTube, essere una piattaforma – non un produttore di contenuti propri – e assicurare ritorni economici importanti a chi ha successo, hanno permesso alle personalità che su questo social media lavorano di mantenere libertà e indipendenza.
In un momento di crescita dovuto alle circostanze esterne, Mohan ha puntato forte su questi due punti, perfezionando il design e le funzionalità a disposizione dei content creator, per agevolare il loro lavoro.
La sincronizzazione tra tv e telefono, una nuova interfaccia per cercare in modo più semplice nuovi programmi, scrivere commenti e creare playlist collaborative, la divisione dei contenuti in maniera simile alle serie di Netflix, la nuova funzione Watch With per i commentatori sportivi. Sono tutti esempi delle novità apportate negli ultimi anni.
Nel frattempo, è arrivato TikTok a dare un’ulteriore mano.
YouTube, come gli altri social media, ha preso in prestito il formato dei video brevi e li ha applicati ai podcast, riempendo la piattaforma di spezzoni e pillole estrapolati dalle varie puntate.
Il modello ha funzionato e, negli ultimi tre anni, YouTube ha distribuito ai creator una cifra complessiva di 70 miliardi di dollari.
Durante
Così, dopo un periodo di crescita seguito da un 2023 segnato da un fisiologico contraccolpo sui ricavi pubblicitari, si arriva all’anno appena concluso.
Nei primi mesi del 2024 – i dati dell’ultimo trimestre saranno pubblicati martedì 4 febbraio -, quegli stessi ricavi sono stati 25,7 miliardi di dollari, tornando di nuovo ad aumentare, in crescita tendenziale del 15%.
Lo segnala il Financial Times, in una recente intervista all’ad di YouTube.
Lo scorso anno, in media, 150 milioni di persone negli Stati Uniti hanno utilizzato la televisione per guardare YouTube, in particolare i contenuti sportivi – la cui visione è aumentata del 30% rispetto al 2023.
Un risultato figlio anche di un accordo siglato a fine 2022 con la Nfl statunitense per trasmettere le partite della lega di football americano in diretta per sette anni.
Come logico, i progetti più recenti di Aplhabet per YouTube si sono concentrati sulle potenziali applicazioni dell’intelligenza artificiale alla piattaforma.
In particolare, Mohan ne cita due, il Dream Screen e il Dream Track, che, dice, “creano in modo artificiale video e musica straordinari a partire dal testo”.
L’IA, ha sottolineato il numero uno di YouTube, “deve essere al servizio della creatività umana. Sono strumenti nelle mani dei creator. Non sono pensati per sostituirli”.
Non a caso, una delle più grandi barriere che l’intelligenza artificiale può aiutare a superare è quella linguistica. “È un problema che l’IA può risolvere e sarà perfettamente integrato all’interno di YouTube”.
Poi
Il futuro di YouTube dipenderà tanto dal successo o meno delle prossime evoluzioni a livello tecnologico, quanto dai rapporti con la politica – quest’ultimo un tema comune alle big tech americane.
Nel 2021, il social media aveva infatti bandito Trump per due anni a seguito degli eventi del 6 gennaio e questa decisione ha scatenato l’ira del presidente e dei suoi collaboratori.
Come altre grandi aziende del settore tecnologico, Alphabet sta ora cercando di evitare lo scontro aperto con il presidente degli Stati Uniti e Google ha abbracciato la posizione di Trump sul fact-checking.
Il motore di ricerca ha di recente inviato una lettera alla Commissione europea dichiarando che non implementerà un sistema di verifica dei contenuti ai suoi risultati e ai video di YouTube.
Ha anche avviato un servizio simile alle segnalazioni degli utenti di X – le cosiddette community notes – che permettono di aggiungere commenti relativi ai video.
Oltre alle possibili diatribe con Trump, YouTube guarda alle sue novità.
Il social media si sta concentrando su una serie di aggiornamenti per migliorare l’esperienza dei suoi utenti, compresi quelli citati dallo stesso Mohan.
Come sottolinea Viacheslav Yurenko, ad dell’agenzia pubblicitaria 4Limes, oltre ai nuovi strumenti di intelligenza artificiale come le traduzioni automatiche, DreamScreen e l’Inspiration Tab – per aiutare i creator nella creazione di contenuti -, YouTube sta testando altre funzioni.
Ad esempio, Community Hub, una nuova sezione di commenti pensata per aumentare l’interazione fra gli utenti e i propri fan.
Il social media ha introdotto Hype, una nuova opzione dedicata ai canali tra 500 e 500mila iscritti, che offre visibilità maggiore ai contenuti di alta qualità pubblicati dai creator emergenti.
Sul lato economico, YouTube sta poi aggiungendo nuove modalità per garantire agli utenti ricavi sui propri prodotti, monetizzando i video.
Ne sono una dimostrazione regali virtuali che si possono inviare durante le dirette, le quote richieste per diventare membro di un canale e avere contenuti esclusivi e i cosiddetti Super Chat, ossia i messaggi in evidenza nei commenti.
Questi cambiamenti, pur facendo parte del presente di YouTube, contribuiranno a influenzare il nuovo corso di una piattaforma che, per cambiare, ha deciso di restare la stessa.